Potrebbero andare persi per la Sicilia quasi metà dei fondi della misura 6.1 del Programma europeo di sviluppo rurale che punta all’insediamento dei giovani nel settore agricolo. Si tratta di 25 milioni dei 65 in tutto assegnati alla misura.
Il bando, avviato nella primavera del 2017, è attualmente arrivato solo alla stesura della prima graduatoria provvisoria, pubblicata il 10 agosto scorso, con soli mille soggetti finanziabili e ora i giovani che hanno presentato progetti ritenuti ammissibili ma non rientrati nella graduatoria provvisoria, rischiano di restare al palo per la scadenza della misura.
Su tremila domande presentate per l’ assegnazione dei primi 40 milioni a fondo perduto, sono rimasti inevase circa 600 altre domande di progetti ammissibili, che non saranno pero’ finanziati da subito perchè i 40 milioni basteranno solo per mille soggetti che otterranno a fondo perduto circa 40 mila euro ciascuno. Non solo per i 600 non è prevista una graduatoria, ma al momento nemmeno la possibilità di poter partecipare ad un eventuale prossimo bando, quello che dovrebbe mettere in gioco i 25 milioni rimanenti, per il quale stringono i tempi vista la scadenza del programma al 2020.
Lungaggini burocratiche inaccettabili che potrebbero essere superate con un provvedimento che potrebbe stabilire di far scorrere la graduatoria esistente senza mettere in piedi il nuovo bando. Una scelta difficile ma che potrebbe essere necessaria.
Per evitare questa come tante altre vicende assurde in futuro a Roma si pensa di cambiare le regole dalla prossima programmazione comunitaria almeno nella parte in cui può incidere il Paese destinatario dei fondi in fase di predisposizione del programma
“Equivale a 36,3 miliardi di euro la dotazione complessiva rivolta all’Italia per la politica agricola Europea PAC 2021-2027, su un totale di 365 miliardi di euro destinati dall’UE all’agricoltura in tutta l’Europa, corrispondenti al 28,5% del bilancio complessivo. Una somma importantissima quella che l’Unione Europea riserva alla politica agricola comune nel nostro Paese”ha detto
in commissione Agricoltura alla Camera il deputato del Movimento 5 Stelle Dedalo Pignatone, relatore sul regolamento orizzontale e le proposte di modifica e integrazione dei regolamenti predisposti dall’UE.
“Sono tre le iniziative di regolamento che saranno negoziate, – spiega il deputato Pignatone – nello specifico, il regolamento sui piani strategici, quello sull’organizzazione comune dei mercati dei prodotti agricoli, l’OCM, e il regolamento orizzontale della PAC, di cui sono relatore”. “Il regolamento orizzontale – va avanti Pignatone – si compone di sette titoli e 104 articoli che entrano nel merito di numerose questioni, tra queste l’ambito di applicazione, le definizioni e le deroghe in caso di forza maggiore e in circostanze eccezionali; disciplina gli organismi di governance e la gestione finanziaria dei fondi; stabilisce norme sui pagamenti intermedi e sul disimpegno automatico, fissando disposizioni sui sistemi di controllo e sanzioni; e, quindi, si occupa del Sistema integrato di gestione e controllo (SIGC) che ogni Stato membro deve istituire”.
“Abbiamo la possibilità di intervenire sul testo, attraverso piccole, ma significative virate, – conclude il parlamentare 5 Stelle – così da evitare errori commessi e difficoltà riscontrate in passato. Intanto, verificheremo la conformità ai principi del Movimento e del Contratto di Governo e, contemporaneamente, attiveremo dei tavoli tecnici che richiederò direttamente al Ministero dell’Agricoltura e al Ministro per il Sud Barbara Lezzi, “evitare le difficoltà a monte e scongiurare che i fondi restino in parte inutilizzati, come è stato nelle trascorse programmazioni, queste sono le nostre priorità”.
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