Tanti i giovani questa mattina in via D’Amelio, a Palermo, in occasione dell’iniziativa “Scorta per la memoria” nel luogo della strage in cui persero la vita Paolo Borsellino e gli uomini della scorta. Tanti i giovani presenti, le associazioni, i testimoni della legalità. “Vogliamo aderire all’iniziativa di Salvatore Borsellino della Scorta per la memoria – dice Giorgio Pace dell’associazione Amunì – perché crediamo che questo luogo sia sacro, che deve essere preservato da chi vuole sfruttare la mente per fare propaganda politica. Abbiamo deciso anche di animare questo luogo e quindi di fare di far parlare i ragazzi servendoci anche delle testimonianze come quella di Vincenzo Agostino, che per noi sono preziose”.
Tanto è cambiato
“Un evento d’Importanza fondamentale. L’educazione alla legalità è fondamentale e noi dobbiamo trasmettere la nostra esperienza di vita affinché i giovani prendano coscienza e portino le loro idee sulle loro gambe”.
Francesco Paolo Pitarresi, magistrato del tribunale di Enna – Io sono di Villabate e quando ero piccolo di mafia non si poteva parlare. C’è stata una progressiva coscienza che solo parlando del fenomeno si può iniziare a capire come combatterlo”.
Albero è simbolo di rinascita
“Presente anche Vincenzo Agostino, padre di Nino, agente ucciso per mano mafiosa. “L’Albero l’ha voluto una mamma che ha perso il figlio come l’ho perso io. Un simbolo che la rinascita inizia dalla strada. In questi anni è cambiato tanto, siamo andati ad arare il terreno arido anche nelle scuole, ringrazio tutti i ragazzi oggi presenti”.
Tante testimonianze
L’incontro prevede la presenza di Paolo Petralia Camassa, assessore alle Politiche giovanili del Comune di Palermo e la testimonianza di Vincenzo Agostino, padre dell’agente Antonino. Durante tutta la mattinata la musica degli Everse band. Nel pomeriggio la commemorazione delle vittime della Strage di via d’Amelio con la presenza del sindaco Orlando e del vice sindaco Fabio Giambrone. Poi spazio a Vincenzo Termine (Agende rosse), Roberta Gatani (Casa di Paolo), Luciano Traina (fratello dell’agente Claudio). Chiuderà la testimonianza dei signori Graziella Accetta (madre di Claudio Domino) e Massimo Sole (fratello di Giammatteo).
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