Diminuisce il contagio nelle zone rosse siciliane. E’ questo il dato che tiene banco da ieri sera e per tutta la mattina di oggi nell’informazione siciliana riguardante l’epidemia da Covid19. Il dato è importante perchè apre a maggiori speranze di arretramento generale del contagio nell’isola dove l’epidemia è sempre rimasta sotto controllo.
I dati positivi vengono da Villafrati nel Palermitano e da Troina nell’ennese, due delle zone maggiormente colpite dal contagio
Su base giornaliera, invece, le ultime 24 ore mostrano l’andamento ondivago che hanno preso i dati ormai da qualche giorno.
Questo il quadro riepilogativo della situazione nell’Isola, aggiornato alle ore 17 di oggi (venerdì 24 aprile), in merito all’emergenza Coronavirus, così come comunicato dalla Regione Siciliana all’Unità di crisi nazionale.
Dall’inizio dei controlli, i tamponi effettuati sono stati 65.165 (+3.015 rispetto a ieri), su 63.626 persone: di queste sono risultate positive 2.981 (+55), mentre attualmente sono ancora contagiate 2.320 (+19), 443 sono guarite (+31) e 218 decedute (+5).
Degli attuali 2.320 positivi, 493 pazienti (-17) sono ricoverati – di cui 32 in terapia intensiva (-2) – mentre 1.827 (+36) sono in isolamento domiciliare
Questa la divisione degli attuali positivi nelle varie province: Agrigento, 129 (0 ricoverati, 2 guariti e 1 deceduto); Caltanissetta, 119 (18, 19, 10); Catania, 721 (93, 128, 77); Enna, 316 (155, 56, 25); Messina, 397 (98, 83, 45); Palermo, 360 (70, 48, 27); Ragusa, 71 (4, 6, 6); Siracusa, 97 (49, 81, 22); Trapani, 110 (6, 20, 5).
Ma l’arretramento dei contagi non deve far calare l’attenzione e abbassare la guardia. Ci sono altri contagi di cui occuparsi. A Bagheria è morto il primo paziente contagiato. Non si tratta della prima vittima ma del primo contagiato.
Intanto a Siracusa questa mattina sono arrivati i Nas nei due principali ospedali della provincia e all’Asp per acquisire una lunga serie di documenti. L’inchiesta segue le polemiche sulla gestione dell’emergenza alle quali il manager ha risposto nei giorni scorsi.
L’attenzione comunque resta concentrata più che sull’andamento dell’epidemia vera e propria sulla fase di ripartenza. Aziende, comuni, regioni guardano al 4 maggio con speranza e alcune potranno ripartire anche prima ma si tratterà di una fase molto delicata da gestire e rispetto alla quale non tutti sono concordi. esistono vari pronunciamenti prudenziali che vorrebbero far slittare ancora la riapertura anche parziale almeno fino a metà maggio
Molto dipenderà, dunque, proprio dai dati del contagio neri prossimi giorni
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