I fascicoli rimasti aperti per Roberto Lagalla

Palermo e il 2024 che sarà, le emergenze da risolvere in città

Si apre il 2024. Un anno che per Palermo vorrà dire tanto. A cominciare dalla celebrazione del 400° Festino di Santa Rosalia e passando per l’appuntamento elettorale delle elezioni europee. Dodici mesi che saranno importanti per il futuro da sindaco di Roberto Lagalla, il quale raggiungerà la metà della consiliatura poco dopo l’Immacolata. Dopo aver rimesso in pari i documenti contabili di Palazzo delle Aquile, per l’ex Rettore rimangono da risolvere diverse emergenze. Al netto di problemi storici quali gli allagamenti nei giorni di forte pioggia e l’annoso tema del controllo del territorio e del rispetto delle ordinanze, ecco i cinque principali fascicoli aperti sulla scrivania del primo cittadino.

Rifiuti, Palermo rimane città sporca

Il primo punto all’ordine del giorno rimane quello dei rifiuti. Queste festività natalizie, ancora una volta, hanno messo in luce i limiti del servizio di raccolta offerto da Rap. Nonostante l’ormai prolungato regime di doppi turni e straordinari, a Natale e Capodanno le strade del capoluogo siciliano sono rimaste piene di spazzatura. Colpa dei soliti abbandoni selvaggi in periferia ma anche degli oggettivi problemi del servizio offerto. La strada per risolvere la questione è solo una: far fronte definitivamente ai problemi di carenza di personale attraverso lo sblocco dei concorsi e quindi delle assunzioni. Quello dei 46 autisti è ormai vicino alla dirittura d’arrivo, mentre quello ben più importante dei 306 nuovi operatori ecologici attende sviluppi concreti.

Le strade della città versione formaggio svizzero

C’è poi il tema della manutenzione stradale. Le vie di Palermo sono più bucate di un formaggio svizzero. Colpa di una manutenzione straordinaria ferma da anni a causa del mancato affidamento del servizio per mancanza di fondi. Dal Comune si lavora ormai da diverso tempo sull’accordo quadro voluto dall’assessore Salvatore Orlando. Un programma di interventi diviso in otto lotti, uno per Circoscrizione. In attesa però che la burocrazia faccia il suo corso, sono partite le lettere per affidare i lavori di ristrutturazione dell’asse stradale fra il porto e la circonvallazione. Opere per poco meno di due milioni di euro che vedranno interessate via Francesco Crispi, via Montepellegrino, piazza Leoni, viale del Fante, piazzale del Fante, via Alcide De Gasperi, via Ausonia e via Belgio. Interventi che riguarderanno anche via Libertà, sulla quale dovrebbero partire i lavori con un costo complessivo intorno al milione di euro.

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Bisognerà riaccendere la luce..

Nella lista di Roberto Lagalla c’è poi il capitolo che interessa l’illuminazione pubblica. Il futuro di AMG è ancora da stabilire. I sindacati hanno posto fine allo stato di agitazione, in attesa che si lavori ad una proposta di nuovo contratto di servizio. Sul fronte operativo poi, la zona Nord della città continua ad essere interessata da alcuni cantieri, i quali stanno durando in alcuni casi più del previsto. Opere però necessarie visto che, in città, numerosi impianti sono talmente vetusti che non si trovano più nemmeno i pezzi di ricambio per poterli rimettere in funzione in caso di guasto. Le conseguenze sono del tutto evidenti. Intere strade che rimangono al buio anche per alcuni giorni, con strutture che lavorano in alcuni casi a mezzo servizio. Per riaccendere la luce a pieno regime in città, servirà un maggiore sforzo da parte dell’Amministrazione.

La cura del verde urbano

Se il maltempo ha come principale e diretta conseguenza quella degli allagamenti, non è di certo da meno il problema del crollo degli alberi e della manutenzione del verde urbano. Centinaia di arbusti in città sono crollati al suolo nell’ultimo anno. Ciò in particolare a causa delle forti folate di vento che hanno spirato in alcuni casi sul capoluogo siciliano. Anche qui, si tratta di un problema figlio della mancata manutenzione. Rimediare sarà difficile, soprattutto con le attuali risorse in campo. Il personale di Ville e Giardini è infatti ridotto all’osso e quello di Reset non sembra da solo capace di fornire il necessario aiuto, soprattutto sul fronte delle potature. C’è poi il tema dei diserbi, soprattutto in una città che ha pagato un conto salatissimo questa estate, con decine di incendi che hanno trasformato diversi lembi di terra di monte Gallo e monte Grifone in lande desolate.

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Il futuro degli impianti sportivi

Infine c’è il problema degli impianti sportivi. Palermo viene fuori da un anno complesso, cristallizzato dall’esclusione a priori dal fasciolo relativo all’organizzazione dei prossimi Europei di calcio nel 2032. Il capoluogo siciliano è stato infatti escluso dalla liste delle dieci città organizzatrici, oggi ridotte a cinque in seguito all’accordo raggiunto fra la FIGC e la propria controparte turca. Lo stadio Renzo Barbera avrebbe bisogno di lavori ingenti, al netto di una convenzione con il Palermo calcio che dovrà essere ridiscussa.

Ma il 2024 sarà l’anno anche dell’inizio dei lavori sulla piscina comunale di viale del Fante. Al momento, le società natatorie e pallanuotistiche attendono ancora notizie sull’impianto provvisorio, in particolare sulla sua futura collocazione. Posto che l’ipotesi dell’ex Pallone di Italia ’90 sta lentamente tramontando per un problema di costi, bisognerà trovare un’altra sede. Ma la lista degli impianti bisognosi d’attenzione è lunga. A cominciare dal resuscitato Velodromo. La struttura di via Lanza di Scalea ha riaperto i battenti dopo quasi dieci anni, ma non purtroppo allo sport principe dell’impianto, ovvero al ciclismo. Fra il silenzio generale, gli amanti di questo sport sono quindi ancora costretti a recarsi a Noto (300 km da Palermo) per andarsi ad allenare. In attesa di capire che anno sarà, si può solo augurare buon lavoro all’Amministrazione e ai suoi assessori.

 

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