Dopo l’adozione dell’ottavo pacchetto di sanzioni dell’Unione Europea contro la Russia, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha chiesto all’UE di fare “più pressione” sul settore energetico russo.
Zelensky, nello specifico, rivolgendosi ai leader europei riuniti a Praga, ha detto: “Dobbiamo continuare a muoverci in questa direzione, quella di fare pressione sul settore energetico russo, su questa principale fonte di reddito per lo Stato aggressore”.
Zelensky ha anche ringraziato l’UE per questo nuovo pacchetto di sanzioni, che impone nuove restrizioni commerciali alla Russia e amplia l’elenco delle persone soggette al congelamento dei beni e divieti di viaggio nei territori degli Stati membri.
Zelensky ha anche ribadito gli appelli di Kiev per la “smilitarizzazione” della centrale nucleare di Zaporizhzhia, la più grande d’Europa, situata nel territorio che Mosca sostiene di avere annesso, secondo un decreto firmato dal presidente Vladimir Putin.
“Non si tratta solo dell’equipaggiamento militare russo, ma del ritiro di tutte le truppe dall’impianto”, ha detto Zelensky, osservando che attualmente sul posto ci sono circa 500 russi. Il presidente ucraino ha aggiunto che l’impianto è “essenziale per la sicurezza nucleare” e per il Paese per avere abbastanza elettricità da esportare. Sempre a proposito d Zaporizhzhia, Zelenky ha denuto a precisare che “siamo sull’orlo di un disastro nucleare“.
La Commissione Europea, giovedì scorso, ha indicato che le sanzioni rappresentano “una risposta all’escalation della Russia nella guerra illegale che continua a condurre contro l’Ucraina”, tra l’altro peggiorata “dall’annessione dei territori ucraini dopo la farsa del referendum, la mobilitazione di truppe aggiuntive e la minaccia di armi nucleari apertamente brandite”.
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