La chiamavano l’angelo di Bakhmut. Yana Rykhlytska, paramedico ucraino di 29 anni, è stata uccisa lunedì scorso, 6 marzo, nella città assediata nell’est dell’Ucraina, probabilmente per mano dei mercenari del gruppo paramilitare Wagner.
La 29enne, medico volontario, lavorava per la 93a brigata meccanizzata a Kholodnyi Yar, come riportato da Ukrainska Pravda, ed è stata uccisa poco dopo essere apparsa in alcune foto mentre curava i feriti, il suo compito principale. Yana Rykhlytska, infatti, accompagnava e curava i soldati feriti del battaglione di difesa della città di Bakhmut. Ed è proprio durante l’esercizio delle sue funzioni che l’ambulanza dove si trovava a bordo è stata colpita da un convoglio russo.
Secondo i media locali, Iana, nel maggio 2022, ha lasciato il lavoro che faceva per curare i soldati. Era stata attivamente coinvolta nella raccolta fondi per i militari ucraini sin dall’inizio dell’invasione. I funerali del paramedico assassinato, che avrebbe compiuto 30 anni il 2 aprile, si sono tenuti a Vinnytsia, nell’Ucraina centrale, ieri, martedì 7 marzo, a cui hanno partecipato centinaia di persone.
Gli amici hanno ricordato: “Quando è tornata a casa per il capodanno, i suoi parenti le hanno chiesto di non andare più al fronte, ma lei ha risposto solo: ‘Amo l’Ucraina! Chi la difenderà se non io?'”. E il fidanzato Oleksandr, impegnato al fronte, ha affermato: “Si è data completamente. Non si sentiva dispiaciuta per se stessa. Questa è una grande perdita per tutti noi”.
La situazione a Bakhmut per l’esercito ucraino è sempre più complicata. Le truppe Wagner sono entrate nel villaggio di Dubovo-Vasilyevka, a nord delal città, dove sono in corso pesanti combattimenti. La NATO non esclude che la città, importante strategicamente, possa cadere a breve.