Gabriele e Marco Bianchi sono i fratelli accusati dell’omicidio di Willy Monteiro Duarte, il 21enne morto a Colleferro (Roma) nella notte tra il 5 e il 6 settembre.
Stando a quanto raccontato da Il Messaggero, i due, una volta entrati al carcere di Rebibbia per la prima volta, avrebbero fatto questa domanda: «Ma adesso saremo costretti a bere l’acqua di rubinetto?».
Ora, però, Gabriele e Marco Bianchi (ma anche Mario Pincarelli, mentre Francesco Belleggia è ai domiciliari) sperano che sia prolungato l’isolamento in carcere che sta per scadere (disposto per le norme anti Covid-19). I tre, infatti, temono che possano subire delle ritorsione dagli altri detenuti. Si è appreso, a tal proposito, che al loro passaggio, alcuni detenuti abbiano urlato «Non vi vogliamo» e abbiano sputato verso di loro.
Intanto, sul fronte delle indagini, sono in corso verifiche sul Suv su cui erano a bordo i fratelli Bianchi. L’attività istruttoria, disposta dai pm di Velletri che procedono per il reato di omicidio volontario, punta a verificare se all’interno dell’automobile siano presenti tracce ematiche riconducibili alla vittima ma anche biologiche legate al fatto che i Bianchi, parlando con il gip, hanno affermato che si trovavano nella «zona del cimitero» per consumare un rapporto sessuale con delle ragazze di cui però non hanno fornito il nome.
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