La casa automobilistica tedesca Volkswagen ha annunciato la chiusura di almeno tre stabilimenti in Germania, accompagnata da un piano di austerità che potrebbe comportare significativi tagli al personale. A rendere pubblica l’intenzione dell’azienda è stato il consiglio di fabbrica della Volkswagen, rappresentato dalla presidente Daniela Cavallo, durante un incontro con i dipendenti a Wolfsburg. “Il Consiglio di Amministrazione vuole chiudere almeno tre stabilimenti VW in Germania”, ha dichiarato Cavallo, precisando che anche altri siti potrebbero essere ridimensionati.
Particolarmente a rischio è lo stabilimento di Osnabrück, che ha recentemente perso una commessa importante dalla Porsche. Volkswagen impiega attualmente circa 120.000 dipendenti in Germania, di cui la metà a Wolfsburg. Complessivamente, il marchio gestisce dieci stabilimenti in Germania, situati principalmente in Bassa Sassonia, Sassonia e Assia. Con l’eliminazione di un programma di sicurezza del lavoro in vigore da oltre 30 anni, avvenuta lo scorso settembre, si teme ora per la stabilità di decine di migliaia di posti di lavoro.
Il governo tedesco ha dichiarato di essere a conoscenza delle difficoltà economiche di Volkswagen e di mantenere un dialogo continuo con l’azienda e i rappresentanti dei lavoratori. “È risaputo che Volkswagen si trova in una situazione difficile”, ha confermato un portavoce del governo durante una conferenza stampa a Berlino. L’obiettivo del governo è contribuire a trovare soluzioni che possano minimizzare l’impatto negativo sui lavoratori.
Volkswagen starebbe considerando una riduzione del 10% degli stipendi, con un blocco degli aumenti salariali per i prossimi due anni, come riportato dai media tedeschi tra cui Bild e Handelsblatt. Inoltre, sarebbe prevista l’eliminazione di un’indennità mensile di 167 euro, per un taglio totale pari al 18% delle buste paga. Il piano di austerità, volto a risparmiare circa 4 miliardi di euro, comprende anche la limitazione dei bonus per i manager e la riduzione delle gratifiche dei dipendenti.
La tensione tra la dirigenza e i rappresentanti sindacali è alta. Il direttore delle risorse umane di Volkswagen, Gunnar Kilian, ha difeso il piano di risparmio, sostenendo che senza una riduzione dei costi il gruppo non potrà investire in progetti futuri. “La situazione è grave e la responsabilità dei partner negoziali è enorme”, ha affermato Kilian, sottolineando la necessità di misure globali per riconquistare competitività. Le proposte concrete per ridurre il costo del lavoro saranno discusse nella prossima tornata di contrattazioni collettive, prevista per mercoledì.