Il Vaticano ha chiesto formalmente al governo di Mario Draghi di modificare il ddl Zan, il disegno di legge contro l’omofobia.
Secondo la Segreteria di Stato violerebbe «l’accordo di revisione del Concordato». Perciò, è stata consegnata all’ambasciata italiana presso la Santa Sede una nota a firma del Segretario Vaticano per i rapporti con gli Stati monsignor Paul Richard Gallagher.
Lo riporta il Corriere della Sera che ha aggiunto che l’intervento del Vaticano è «un atto senza precedenti nella storia del rapporto tra i due Stati». La Santa Sede, infatti, non è mai intervenuta nell’iter di approvazione di una legge italiana esercitando formalmente le facoltà che le derivano dai Patti Lateranensi.
Nella nota consegnata da monsignor Gallagher si evidenzia che «alcuni contenuti della proposta legislativa in esame presso il Senato riducono la libertà garantita alla Chiesa cattolica dall’articolo 2, commi 1 e 3 dell’accordo di revisione del Concordato».
Tra le questioni sollevate c’è il fatto che le scuole cattoliche non sarebbero esentate dall’organizzazione della futura Giornata nazionale contro l’omofobia, ma si evidenziano anche timori più generali per la «libertà di pensiero» dei cattolici e anche delle possibili conseguenze giudiziarie nell’espressione delle proprie idee. «Chiediamo che siano accolte le nostre preoccupazioni», ha scritto la Santa Sede al governo italiano.
Enrico Letta, segretario del Partito Democratico, a Radio Anch’io ha affermato: «Noi siamo sempre stati favorevoli a norme molto molto forti contro la omotransfobia, e rimaniamo favorevoli a queste norme e al ddl Zan, ma siamo sempre stati aperti al confronto in Parlamento e guarderemo con il massimo spirito di apertura ai nodi giuridici».
«Siamo pronti a guardare i nodi giuridici pur mantenendo un favore sull’impianto perché la norma è di civiltà per il nostro Paese, il nostro è sempre stato un atteggiamento di apertura», ha aggiunto Letta.
Matteo Salvini, leader della Lega, a Lamezia Terme ha commentato: «Bene. Ringrazio il Vaticano per il buonsenso. Lottare contro ogni tipo di discriminazione e di abuso di violenza è nel nostro Dna perché ognuno deve essere libero di amare, vivere e di scegliere come condividere la sua vita».
«Del Ddl Zan – ha aggiunto il leghista – abbiamo sempre contestato il fatto che fosse un bavaglio nei confronti della libertà di opinione. Quindi, se c’è la volontò di ragionare insieme su un testo che non intacchi questo principio e che tuteli da ogni discriminazione noi siamo assolutamente d’accordo».
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