Martedì scorso, 22 marzo, a Vicenza, il 16enne Roberto Miron è morto nel tentativo di recuperare il suo cellulare caduto dalla finestra del bagno dell’appartamento della nonna, in cui la famiglia si era riunita per festeggiare il compleanno della donna. Non si è trattato di un gesto estremo o di una sfida lanciata sui social media, come ipotizzato inizialmente dai carabinieri che hanno indagato sul caso.
La ricostruzione
Roberto, iscritto al secondo anno del liceo scientifico, si trovava vicino alla finestra mentre manipolava il suo cellulare quando l’oggetto gli è sfuggito di mano e si è schiantato sul terrazzo del piano inferiore.
“A quel punto – come raccontato da IlGiornaleDiVicenza – invece di uscire dall’appartamento, scendere le scale e suonare al proprietario di casa per chiedergli di poter recuperare lo smartphone, Roberto avrebbe preso una decisione che, purtroppo, si sarebbe rivelata fatale. L’adolescente, infatti, si è calato dalla finestra ed è saltato sul terrazzo. Ha quindi ripreso il telefonino e tentato di tornare al piano di sopra, probabilmente arrampicandosi lungo il pluviale. Durante la risalita, però, avrebbe perso la presa ed è precipitato nel vuoto”.
La posizione in cui è stato trovato il corpo suggerisce una caduta accidentale. La Procura non ha ancora archiviato il fascicolo e attende i risultati delle analisi del computer e dello smartphone del giovane.
Mercoledì scorso si sono celebrati i funerali di Roberto Miron nella chiesa di Sant’Antonio ai Ferrovieri, coincisi con il giorno in cui il liceale avrebbe compiuto gli anni.
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