Il Consiglio dei Ministri sta esaminando la bozza del DL di contrasto al disagio giovanile, alla povertà educativa e alla criminalità minorile.

Avviso orale e sequestro del cellulare

L’avviso orale, con convocazione del minore da parte del questore, “può essere rivolto anche ai soggetti minori di diciotto anni che hanno compiuto il quattordicesimo anno di età”. E se il soggetto a cui è stato notificato l’avviso risulta condannato, anche con sentenza non definitiva, per delitti contro la persona, il patrimonio o inerenti ad armi o droga, il questore può proporre al tribunale il divieto di utilizzare “piattaforme o servizi informatici e telematici specificamente indicati nonché il divieto di possedere telefoni cellulari”.

Procedura di ammonimento e multa per i genitori

Il minore al di sopra dei 14 anni può essere sottoposto ala procedura di ammonimento da parte del questore. A questo fine il questore lo convoca “unitamente ad almeno un genitore o ad altra persona esercente la responsabilità genitoriale”. Nei confronti di chi “era tenuto alla sorveglianza del minore o all’assolvimento degli obblighi educativi è applicata la sanzione amministrativa pecuniaria da 200 euro a 1.000 euro, salvo che non provi di non aver potuto impedire il fatto”.

Rieducazione con minore che lavora gratis

Inoltre, un “percorso di rieducazione del minore” viene introdotto nella Bozza del dl. Il pm, nel caso di reati per i quali è prevista la pena non superiore nel massimo a 5 anni di reclusione, si legge nel testo, notifica al minore e all’esercente la responsabilità genitoriale l’istanza di definizione anticipata del procedimento a condizione che il minore “acceda a un percorso di reinserimento e rieducazione che preveda lo svolgimento di lavori socialmente utili o la collaborazione a titolo gratuito con enti no profit o lo svolgimento di altre attività a beneficio della comunità di appartenenza, per un periodo compreso da uno a sei mesi”.

Fonti per le scuole del Sud

Fondi per un totale di 32 milioni di euro in tre anni verranno stanziati per le scuole del Mezzogiorno per “potenziare l’organico dei docenti per l’accompagnamento dei progetti pilota del piano ‘Agenda Sud'”. La spesa autorizzata per il 2023 sarà di 6,4 milioni, per il 2024 di 16 milioni e per il 2025 di 9,6 milioni. Il provvedimento prevede, poi, a partire dal primo gennaio 2024 l’istituzione di un Fondo contro la dispersione scolastica.

Carcere per i genitori dei figli che non vanno a scuola

Niente più multa da 30 euro, ma fino a due anni di carcere. Questo quanto previsto dalla Bozza. Il provvedimento, infatti, abroga l’articolo del codice penale che prevede una multa di 30 euro e aggiunge un nuovo articolo che punisce fino a due anni di carcere “chiunque, rivestito di autorità o incaricato della vigilanza sopra un minore, omette, senza giusto motivo, d’impartirgli o di fargli impartire l’istruzione obbligatoria”

No all’assegno di inclusione per la famiglia del figlio che non va a scuola

Niente assegno di inclusione per il nucleo familiare in cui il figlio o i figli non frequentano regolarmente la scuola dell’obbligo. Il provvedimento modifica il decreto Lavoro, approvato lo scorso maggio, inserendo il nuovo comma che recita: “Non ha altresì diritto all’Assegno di inclusione il nucleo familiare per i cui componenti minorenni non sia documentata la regolare frequenza della scuola dell’obbligo”.

Infine, è prevista la revoca dell’assegno per le famiglie in cui i genitori sono stati condannati in via definitiva per non aver mandato i figli alla scuola dell’obbligo.

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