Una mamma ha rivelato di essersi sentita «molto umiliata» dopo che l’equipaggio di una compagnia aerea l’ha minacciata di cacciarla dall’aereo, insieme al figlio di 7 anni, a causa del suo abbigliamento «rivelatore». Ne dà notizia il Mirror.
Eve J Marie – 26 anni -si era imbarcata la scorsa settimana in un volo della Southwest Airlines (SWA), dal Texas all’Oklahoma, negli Stati Uniti d’America. A bordo l’equipaggio si è avvicinata a lei, chiedendole di scendere dall’aereo.
La social influencer e modella di Playboy ha raccontato che per gli assistenti di volo il suo vestito leopardato andava contro il codice di abbigliamento (dress code) della compagnia aerea ma per la donna non c’era niente di «osceno» nei suoi vestiti.
Eve ha detto: «Quando hanno minacciato di farmi scendere dall’aereo se non avessi cambiato i vestiti mi sono sentita completamente umiliata, imbarazzata e altamente offesa. Sono un membro A-list (un cliente ‘premium’, n.d.r.) della SWA. Ho una carta di credito con la compagnia aerea e ho dei vantaggi che consentono a chiunque viaggi con me di volare gratis grazie al mio status di livello».
E ancora: «Mi sono sentita come se le altre donne sull’aereo mi giudicassero in base al mio abbigliamento e dicessero che il mio seno è troppo grande. Qualcosa che non posso sopportare».
La 26enne ha raccontato che solo un membro dell’equipaggio le ha offerto il suo aiuto, avvertendola che un suo collega aveva chiamato la sicurezza e stava pensando di metterla in disparte per informarla che o si cambiava gli abiti o sarebbe stata espulsa dal volo.
L’assistente di volo, però, si è scusata per la situazione e ha dato ad Eve un maglione così da potere restare a bordo: «Non avevo niente con cui cambiarmi, così quella hostess mi ha dato il suo maglione da mettere sul mio petto. Alla fine, sono stata costretta a sedermi conciata in quel modo».
Eve ha affermato di spendere quasi 50mila euro ogni anno e di avere fatto più di 32 viaggi con la SWA nel 2020 e aveva già indossato quel vestito su molti voli. Ma, in quel caso, il suo abito è stato considerato «osceno o palesemente offensivo».
La donna ha poi contattato la compagnia aerea, ricevendo le scuse e un credito di 100 dollari per il prossimo volo.