Variante Omicron su un paziente campano
L’uomo — un dirigente di una importante azienda con interessi nel campo petrolifero, vaccinato con due dosi — sarebbe atterrato a Roma dal Mozambico l’11 novembre. Tornato a Caserta in macchina dall’aeroporto di Fiumicino, è poi ripartito di lì il 15 novembre per il capoluogo lombardo, dove è stato sottoposto a controlli sanitari e a tampone molecolare dalla sua azienda.
Il 19 novembre scorso, cinque familiari del dirigente — tra cui i due figli, le cui classi sono state messe in quarantena — sono risultati positivi, a Caserta. Tutti ora si trovano a Caserta, in isolamento: ma sono in buone condizioni di salute e manifestano sintomi leggeri della malattia.
Le inchieste epidemiologiche sono state svolte da ATS Milano e dalla ASL di competenza della Regione Campania.
Casi di variante Omicron sono già stati trovati con certezza — fino ad ora — in Sudafrica, Botswana, Hong Kong, Israele, Gran Bretagna, Germania e Belgio.
In Europa sono in corso esami per determinare con certezza se ci siano casi di contagio da variante Omicron in Olanda (dove 61 passeggeri su 600 arrivati con due voli dal Sudafrica venerdì sono risultati positivi).
Il paziente campano positivo al Covid 19 e sul quale è stata identificata una sequenza riconducibile alla variante Omicron, è rientrato in Italia alcuni giorni fa dal Mozambico.
Allo sbarco l’uomo è stato sottoposto a tampone risultato successivamente positivo. L’allarme di questi giorni sui viaggiatori di rientro dall’Africa australe ha acceso i riflettori sul suo caso, facendo partire riscontri più approfonditi su di lui e sui suoi familiari, residenti in Campania. Al momento non sono stati identificati contatti positivi in Lombardia del paziente della Campania in cui è stata identificata una sequenza riconducibile alla variante Omicron. Lo rende noto l’Istituto superiore di Sanità che coordina la rete di cui fa parte la piattaforma ICoGen nell’ambito delle attività di sequenziamento genomico di SarS-CoV2.
“Abbiamo richiesto al Ministero della Salute di avere a disposizione i nominativi delle liste di imbarco dei residenti nel Lazio che siano entrati in Italia attraverso lo scalo Internazionale di Fiumicino negli ultimi 15 giorni dalle zone interdette. Questo ci permetterebbe di sottoporre queste persone a screening attraverso i tamponi molecolari e le nostre unità mobili sono pronte”. Lo dichiara l’Assessore alla Sanità della Regione Lazio, Alessio D’Amato.