Dopo la variante britannica, brasiliana e indiana, ora c’è la variante Lambda. Avvistata in Perù nel dicembre 2020, questa mutazione del virus è presente in 32 Paesi e potrebbe essere più contagiosa e più resistente a determinati vaccini.
In uno studio pre-pubblicato dell’Università del Cile, a Santiago, i ricercatori hanno dimostrato che la variante lambda, nota anche come C.37, può avere una capacità di infezione più rapida rispetto alle varianti Alpha (britannica) e Gamma (brasiliana).
«I nostri dati mostrano per la prima volta che le mutazioni presenti nella proteina Spike della variante Lambda conferiscono maggiore contagiosità e la rendono meno vulnerabile agli anticorpi prodotti dal vaccino CoronaVac», hanno detto i ricercatori.
Il vaccino cinese in questione non è un vaccino a RNA messaggero ma utilizza una tecnologia convenzionale con le proteine ricombinanti. Per il momento nessun altro elemento dimostra che questa variante sarebbe più resistente ad altri vaccini.
«Considerando che questa variante si è diffusa rapidamente in Perù, Ecuador, Cile e Argentina, riteniamo che la Lambda abbia un’alta probabilità di diventare una variante preoccupante», hanno concluso i ricercatori di questo studio che non è ancora stato valutato dalla comunità scientifica.
La variante Lambda è presente, per il momento, soprattutto in America Latina. In Perù ha rappresentato il 50% dei casi a marzo, ora è responsabile dell’80% delle contaminazioni in questo Paese che attualmente conta 8 milioni di persone vaccinate, ovvero il 14% della sua popolazione.