- La variante inglese del coronavirus più trasmissibile e più mortale.
- Così uno studio pubblicato su Nature.
- La ricerca ne conferma altre sulla pericolosità della variante britannica.
La variante inglese del coronavirus, nota come B.1.1.7, non solo è più trasmissibile ma anche più mortale rispetto ad altre varianti. Lo dice uno studio pubblicato oggi su Nature e ripreso da Forbes.com.
La variante B.1.1.7 è stata identificata per la prima volta nel Regno Unito lo scorso autunno e, nel mese di dicembre, è stata rilevata anche in altri Paesi, compresi gli Stati Uniti d’America.
Ora, in base a questo nuovo studio, guidato dai ricercatori della London School of Hygiene and Tropical Medicine, che ne conferma altri già condotti di recente, questa variante è più trasmissibile rispetto ad altre e ha scatenato una seconda ondata nel Regno Unito più dannosa e mortale della precedente.
Lo studio ha esaminato i dati sulla genetica virale di quasi 5mila persone nel Regno Unito che sono morte a causa del Covid-19: in due terzi è stata riscontrata la variante B.1.1.7. Di conseguenza, è stato scoperto che chi è stato infettato da questa variante ha avuto un rischio maggiore del 55% di morire entro 27 giorni dalla diagnosi di positività.
Nick Davies, autore principale dello studio, ha affermato: «L’Inghilterra ha subito un enorme tributo da B.1.1.7 negli ultimi mesi, con 42mila morti per il COVID-19 a gennaio e febbraio 2021. Nonostante i progressi sostanziali nel trattamento del COVID-19, abbiamo già assistito a più decessi nel 2021 rispetto ai primi otto mesi della pandemia nel 2020. Il nostro lavoro aiuta a spiegare il perché».
Questo studio ne segue un altro pubblicato la scorsa settimana che ha dimostrato che le persone positive alla variante B.1.1.7 hanno maggiori probabilità di morire entro 28 giorni dalla positività al coronavirus rispetto alle altre varianti.
Adesso, però, la seconda ondata del Regno Unito sta diminuendo grazie al fatto che molte persone hanno ricevuto almeno una dose del vaccino anti Covid-19. Tuttavia, la situazione è più preoccupante in molti altri Paesi d’Europa, tra cui Italia, Francia, Germania e Polonia, colpiti duramente dalla terza ondata alimentata da B.1.1.7 e dove la campagna vaccinale stenta a decollare.
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