Fabrizio Pregliasco, virologo dell’Università Statale di Milano, intervenuto ad Agorà Estate, su Raitre, ha affermato: «È molto probabile che la variante Delta dia un colpo di coda nel futuro, senza però provocare quei guai» che abbiamo vissuto nelle precedenti ondate di Covid-19 in termini di ricoveri, terapia intensive o decessi.
Pregliasco ha confermato che i vaccini proteggono anche contro la variante Delta, individuata per la prima volta in India: dopo la prima dose la protezione è «intorno al 30%», mentre «con due dosi completate il virus può ‘bucare’ il vaccino rispetto alla possibilità di infezione, e quindi il soggetto può essere contagioso per altri, ma non si hanno forme gravi».
«Ad oggi la variante Delta è una delle tantissime varianti che ci sono – ha sottolineato l’esperto ce ne sono 700 di varianti già censite; 4 sono quelle che ci inquietano, un’altra decina sono sotto osservazione».
La Delta «ci inquieta un po’ di più – ha ammesso il virologo – perché è più contagiosa e ha una probabilità 2 volte maggiore di determinare effetti più impegnativi del solito, con una variazione anche rispetto alle manifestazioni cliniche».
«Il virus prima o poi arriverà a diventare più tranquillo ma necessiterà ancora un po’ più di tempo per diventare davvero benevolo».
«Ora avrà un colpo di coda legato a questo tentativo finale di continuare a diffondersi». Le varianti «sono un fatto naturale – ha rimarcato l’esperto – purtroppo crea qualche problema rispetto all’efficacia delle vaccinazioni. Quindi ritengo che si dovrà fare una terza dose con vaccino aggiornato».