- Bill Gates è intervenuto all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite per parlare di vaccino anti Covid-19.
- Il filantropo ha annunciato che il vaccino sarà pronto all’inizio del prossimo anno.
- Il fondatore di Microsoft ha però detto che il vaccino andrà diffuso subito in tutto il mondo e non solo ai Paesi ricchi.
Bill Gates, il fondatore di Microsoft e filantropo, intervenendo all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, ha affermato: «L’unico modo per eliminare la minaccia del Covid-19 in qualche luogo è quello di eliminarla in tutti i luoghi».
L’intervento è stato ripreso dal Corriere della Sera. Bill Gates, 64 anni, ha dichiarato che «con ogni probabilità un vaccino sicuro ed efficace contro il Covid-19 sarà disponibile all’inizio del prossimo anno. Anzi, ce ne sarà forse più d’uno» ma «l’eradicazione della malattia non avverrà automaticamente. Per raggiungere questo scopo, occorre assicurarsi che vi sia l’effettiva capacità di produrre miliardi di dosi di vaccino, trovare i finanziamenti per realizzarla e individuare le strategie più idonee per la sua distribuzione».
Bill Gates, citando i modelli di previsione elaborati dalla Northeastern University, ha detto: «I ricercatori hanno analizzato due possibili scenari. Nel primo, i vaccini vengono distribuiti a tutti i Paesi in base al numero degli abitanti. Nel secondo, troviamo una situazione che si avvicina di molto a ciò che sta accadendo in questi giorni, ovvero che i cinquanta Paesi più ricchi del pianeta avranno a disposizione i primi due miliardi di dosi di vaccino. In questo scenario il virus continuerà a diffondersi incontrollato per quattro mesi in tre quarti del globo. E vedremo raddoppiare il numero delle vittime. Sarebbe una catastrofe morale».
Per Bill Gates, quindi, occorre «produrre il vaccino in molti punti del globo», e oltre agli investimenti privati servono anche quelli pubblici, come ha fatto il Regno Unito.
Il fondatore di Microsoft ha anche elogiato l’Italia: «Il premier Conte è stato tra i primi a riconoscere l’esigenza di una risposta multilaterale e ha giustamente inserito la risposta equa e globale ala pandemia tra le priorità dell’agenda italiana del G20 nel 2021. Ma occorre fare di più, e intervenire con più generosità».
Infine, oltre al vaccino, sarà necessaria una rete di operatori in grado di distribuirlo in ogni luogo, creando una rete che in futuro «sarà in grado di lanciare l’allarme» in caso di nuova pandemia.
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