È successo a Massa

Vaccino Pfizer, 6 dosi iniettate per sbaglio a una 23enne

  • A Massa sono state iniettate, per errore, 6 dosi di Pfizer a una 23enne.
  • La ragazza è ricoverata e sotto osservazione.
  • Si tratta del primo caso in Italia.

Ieri mattina, domenica 9 maaggio, all’ospedale Noa di Massa, in Toscana, un’infermiera ha iniettato per errore a una studentessa 23enne l’intero flacone di Pfizer, che contiene sei dosi.

La ragazza è ora ricoverata al pronto soccorso ed è sotto osservazione. La notizia, ripresa da La Nazione, è staata confermata dall’ASL Toscana Nord Ovest.

La procedura standard di vaccinazione prevede che il personale medico estragga con una siringa dalla fiala la quantità corrispondente a una dose. Un passaggio tecnico che, però, non è avvenuto ieri. Dopo che il personale si è reso conto dell’accaduto, ha subito comunicato l’errore alla ragazza.

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La 23enne è una giovane tirocinante di psicologia clinica che aveva ottenuto l’appuntamento per la prima dose in quanto rientrante nella categoria ‘personale sanitari’. Le sue condizioni sono buone ma resta in ospedale sotto osservazione in via precauzionale, sottoposta a una terapia di fluidi e tachipirina. Non era mai successo in Italia. In Germania, invece, è accaduto con cinque dosi.

La sperimentazione effettuata da Pfizer relativa ai sovradosaggi si è fermata a 4 dosi inoculate contemporaneamente e, pertanto, non c’è una casistica su sei. L’episodio è stato segnalato all’agenzia italiana del farmaco (AIFA).

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La madre della giovane, come riportato su La Nazione, ha affermato: «Mia figlia si è recata all’appuntamento tranquilla. Dopo la puntura si è subito accorta che qualcosa non andava. Non nelle reazioni del suo corpo, quanto rispetto a quello che stava succedendo intorno a lei. Da quello che abbiamo ricostruito, il preparato non è stato diluito con la fisiologica come prevede il protocollo e per una serie di motivi che dovranno sicuramente essere chiariti, è stata iniettata a mia figlia l’intera preparazione. Adesso non resta che sperare che non ci siano reazioni avverse di particolare gravità».

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