L’EMA, l’Agenzia Europea del Farmaco, ha evidenziato che, nella somministrazione del vaccino di Johnson&Johnson «i benefici superano i rischi», pronunciandosi sui casi rari di trombosi cerebrali segnalati negli Stati Uniti d’America. In pratica, EMA si è pronunciata allo stesso modo di quanto già fatto con AstraZeneca.
Nel dettaglio, l’EMA ha dichiarato che il rischio di coaguli di sangue con piastrine basse in seguito alla somministrazione del vaccino J&J è molto basso ma è bene che le persone ne siano consapevoli e possano riconoscerne i sintomi in modo da poter trattare rapidamente il fenomeno. Di conseguenza, è stato chiesto che sia aggiornato il ‘bugiardino’ del farmaco.
Quindi, seppur il rischio di avere questo effetto collaterale è molto basso, le persone che riceveranno il vaccino dovrebbero, comunuque, essere consapevoli dei sintomi in modo da poter ottenere un trattamento medico tempestivo per aiutare il recupero ed evitare complicazioni.
Pertanto, le persone devono cercare cure mediche urgenti se, nelle tre settimane successive alla vaccinazione con il vaccino di Janssen, hanno fiato corto, dolore al petto, gonfiore alle gambe, persistente dolore addominale (pancia), sintomi neurologici, come mal di testa grave e persistente o visione offuscata, minuscole macchie di sangue sotto la pelle oltre il sito di iniezione.
Con questi sintomi, si consiglia di parlare con il medico o contattare le autorità sanitarie nazionali competenti in caso di domande sulla vaccinazione. Inoltre, gli operatori sanitari dovrebbero dire alle persone che ricevono il vaccino che devono consultare un medico se sviluppano sintomi di coaguli di sangue come mancanza di respiro, dolore toracico, gonfiore delle gambe, dolore addominale persistente; sintomi neurologici come mal di testa grave e persistente e visione offuscata; petecchie oltre il sito di vaccinazione dopo pochi giorni.
L’EMA, infine, ha affermato che nessun caso di trombosi rara è stata segnalata in Europa e che gli studi sul vaccino J&J devono continuare.