Adrian Hill, fondatore e direttore del Jenner Institute dell’Università di Oxford, che guida lo studio sul vaccino contro il Covid-19, ha affermato che è probabile che sia i medici che i pazienti ad alto rischio possano ricevere le prime dosi prima della fine del 2020. Ne dà notizia il Daily Mail.
Hill ha affermato che l’emergenza in corso consentirà a chi ne ha più bisogno di ricevere il vaccino mentre sono ancora in corso le prove finale sul farmaco. Dopodiché ci sarà l’autorizzazione definitiva, per cui anche il resto della popolazione potrà ricevere il vaccino dall’inizio del 2021.
Il professore ha sì ha ammesso che i tempi sono stretti per cominciare le vaccinazioni prima di Natale ma che non è improbabile. Miliardi di dosi, infatti, sarebbero già state prodotte in dieci fabbriche sparse in tutto il mondo da un consorzio guidato da AstraZeneca.
In sintesi, due fasi di studi clinici hanno avuto successo e, quindi, stabilito che il vaccino di Oxford è sicuro e innesca una forte risposta immunitaria. Ora si è nella fase tre e sarebbe già avanzata.
L’Istituto Jenner sta conducendo test in nove siti in Gran Bretagna che coinvolgono 10mila volontari e altri in Brasile e in Sud Africa. Ulteriori test sono in corso dai suoi partner in India e negli Stati Uniti d’America.
La fase successiva sarà lo «smascheramento» dei risultati dello studio con i dati dei partecipanti a cui è stato somministrato il vaccino e con quelli di chi ha ricevuto il placebo.
Fino ad allora né i partecipanti né gli stessi ricercatori che conducono gli studi sapranno chi ha ricevuto il vaccino o il placebo. Questo processo è noto come «doppio cieco».
Il professor Hill ha suggerito che lo smascheramento è imminente ma le autorità di regolamentazione della salute di diversi Paesi posseggono requisiti diversi prima di autorizzare i vaccini.
I ricercatori, però, hanno in programma di chiedere l’approvazione di emergenza per i pazienti vulnerabili sulla base dei risultati provvisori mentre conducono ulteriori studi per avere prove maggiori.