• Gli effetti collaterali del vaccino di AstraZeneca sono rari.
  • Questi effetti collaterali, però, non devono preoccupare.
  • Il motivo? Dimostrano che sta funzionando.

Gli effetti collaterali del vaccino di AstraZeneca contro il Covid-19 sono rari e, al contempo, un segno del funzionamento del farmaco.

Innanzitutto, questo vaccino, sviluppato con l’Università di Oxford, è efficace all’80% contro le forme gravi dopo due dosi.

Tuttavia, sono stati segnalati alcuni effetti collaterali, ad esempio nel personale sanitario, come affaticamento, tremori, mal di testa, nausea, vomito e febbre.

Però, come ad esempio appurato di recente dall’ANSM – l’Agenzia nazionale della sicurezza dei farmaci e dei prodotti della sanità francese – ci sono state in Francia 149 effetti collaterali significativi su 10mila persone dopo la prima iniezione del vaccino tra i 6 e il 10 febbraio. Quindi, il tasso è dell’1,5%.

Preoccupante? No. Come riportato su ConnexionFrance.com, il professor Jean – Daniel Leliévre, responsabile delle malattie infettive presso l’ospedale Henri – Mondor di Créteil, esperto di vaccini, ha affermato che questi effetti collaterali, in realtà, mostrano che il farmaco funziona: «Corrispondono alla messa in atto dell’immunità. Perché ci sia immunità, infatti, devono esserci anticorpi e cellule immunitarie che proteggono l’organismo dal patogeno».

Il vaccino, pertanto, induce il corpo a produrre anticorpi contro il SARS-CoV-2 che causa il Covid-19.

Tra l’altro, come ha sempre spiegato il professor Lelièvre, gli effetti collaterali del vaccino sono simili a quando si ha un mal di stomaco dopo l’assunzione di antibiotici. Insomma, tali sintomi non sono preoccupanti rispetto agli altri vaccini, come quello contro l’H1N1 nel 2013 che ha causato problemi neurologici in alcuni pazienti.

Inoltre, ogni ricevente ha «reazioni diverse agli oggetti estranei» e, anche in assenza di effetti collaterali, non significa che il vaccino non funzioni.

Perché, però, il vaccino di AstraZeneca può causare effetti collaterali maggiori rispetto a quelli di Pfizer e Moderna? La risposta sta nella tecnologia: il primo usa il vettore virale, i secondi il metodo mRNA.

La tecnologia dei vettori virali, infatti, utilizza un altro virus per indurre il corpo a creare gli anticorpi mentre i vaccini a mRNA utilizzano i filamenti cellulari con le istruzioni genetiche per produrre gli antigeni specifici del coronavirus.

In pratica, «con Pfizer e Moderna è come se avessimo una copia della malattia ma senza l’elemento patogeno. È, quindi, molto più naturale e spiega perché ci sentiamo meno malati», ha spiegato il dottor Benjamin Davido, specialista in vaccini presso l’ospedale Garches di Parigi.

Poi, c’è il fattore età: i vaccini Pfizer / BioNTech e Moderna vengono somministrati principalmente tra gli over 75 e gli operatori sanitari ad alto rischio dai 50 anni in su.

Il vaccino AstraZeneca, invece, è utilizzato principalmente nelle persone di età compresa tra i 50 e i 64 anni. Quindi, la risposta immunitaria nelle persone più giovani può essere più forte e ciò potrebbe spiegare la maggiore comparsa degli effetti collaterali: «I giovani hanno un sistema immunitario migliore e creano più anticorpi».

In conclusione, come già scritto in questo articolo, i sintomi più comuni dell’infiammazione locale sono l’arrossamento, la sensazione di calore e dolori che si irradiano sulla zona. Possono essere accompagnati da sintomi sistemici come la febbre, l’affaticamento o il mal di testa.

Questi sono gli effetti collaterali più frequentemente riportati a seguito della vaccinazione contro ill Covid-19 che scompaiono entro poche ore o giorni.

Non sono preoccupanti e, come scritto, segnalano la buona reazione del sistema immunitario in una persona in buona salute e senza una storia medica.

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