Fabrizio Pregliasco, virologo dell’Università Statale di Milano, intervenuto ad Agorà, su Rai3, il giorno dopo la morte della 18enne Camilla, che ha ricevuto una dose del vaccino di AstraZeneca il 25 maggio scorso durante un Open Day, ha affermato: «Ritengo importantissima e necessaria una vaccinazione complessiva anche per i giovani. Per loro a questo punto, anche per garantire e rasserenare i genitori e soprattutto i ragazzi, che hanno dimostrato una grande voglia di vaccinarsi, sarà importante usare, in modo preferenziale i vaccini che hanno un maggior profilo di sicurezza nelle fasce d’età giovanili, «quindi i vaccini a mRna».
«Io spero che questo secondo momento di angoscia su AstraZeneca non infici la campagna vaccinale complessivamente – ha proseguito l’esperto – perché il virus sta circolando e come vediamo in Gran Bretagna, ma anche in altre nazioni, dà dei colpi di coda. Solo grazie alla vaccinazione riusciremo a evitare in futuro quella proporzione di casi gravi che si è evidenziata nelle ondate» epidemiche vissute finora.
Il caso della giovane di Sestri Levante, anche se naturalmente «sarà necessaria un’indagine» per dimostrarlo, «di fatto ad oggi diventa il quinto decesso potenzialmente attribuibile in modo un po’ più strutturato ai vaccini Covid-19 -ha ricordato Pregliasco – di cui uno con vaccino a mRna e 4 con AstraZeneca», su decine di milioni di somministrazioni.
Il virologo ha espresso «grande dolore» per la perdite di una nuova vita umana, ma comprende le ragioni per le quali si sia premuto sull’acceleratore della campagna vaccinale: «In termini statistici – evidenzia – si calcola che le vaccinazioni e la velocità con cui sono state attuate abbiano salvato almeno 10mila vite umane».
Quanto alla possibilità, per chi ha già ricevuto una prima dose di Vaxzevria, di fare la seconda, l’esperto ha detto: «Ricevo messaggi angosciati, ma ad oggi nessun caso di trombosi si è registrato dopo la seconda dose di AstraZeneca. Le indicazioni attuali dicono che può essere fatta», anche se «è probabile che nel futuro si definisca la possibilità di un mix» tra vaccini diversi in prima e seconda dose.
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