Stati Uniti d’America in subbuglio dopo la decisione della Corte Suprema di revocare la sentenza Roe v. Wade del 1973 che aveva legalizzato il diritto di aborto. Quindi, ogni Stato potrà decidere di acconsentire o vietare l’interruzione di gravidanza in modo autonomo rispetto agli altri e, stando agli analisti, quasi la metà potrebbe renderlo illegale.
La decisione è stata presa da una Corte divisa, con 6 voti a favore e 3 contrari e con questa sentenza: “La Costituzione non conferisce il diritto all’aborto”. I tre giudici contrari, Sonia Sotomayor, Elena Kagan e Stephen Breyer, hanno affermato che “tristemente”, molte donne “hanno perso oggi una tutela costituzionale fondamentale. Noi dissentiamo”.
Barack Obama, ex presidente degli USA – in attesa del discorso di Joe Biden sull’argomento – ha accusato la Corte Suprema di avere “attaccato le libertà fondamentali di milioni di americani”. Esulta, invece, Mike Pence, ex presidente: “La vita ha vinto”, aggiungendo che “riportando la questione dell’aborto agli Stati e al popolo, questa Corte Suprema ha corretto un errore storico e riaffermato il diritto del popolo americano ad autogovernarsi”.
Si è epressa anche Michelle Obama: “Ho il cuore spezzato per gli americani che hanno perso il diritto fondamentale di assumere decisioni informate” in merito al loro corpo. L’ex first lady ha parlato di una “decisione orribile” che “avrà delle conseguenze devastanti”.
In Italia, il senatore leghista Simone Pillon, su Facebook, ha affermato: “Dopo 50 anni la Corte suprema americana ha abrogato la famosa sentenza Roe vs. Wade, fondata su un caso falso, che aveva autorizzato l’aborto negli Stati Uniti. L’aborto volontario non è un diritto. Nella sentenza, approvata 6 contro 3, si legge che ‘la costituzione non fa alcun riferimento all’aborto, né il nessun diritto del genere é implicitamente protetto da alcuna previsione costituzionale, incluse quelle su cui si basano i difensori di Roe e Casey’ “Ora – ha aggiunto- portiamo anche in Europa e in Italia la brezza leggera del diritto alla vita di ogni bambino, che deve poter vedere questo bel cielo azzurro. Lavoreremo per questo, senza metterci contro nessuno ma restando dalla parte delle mamme, dei papà e dei loro bambini”.
Di tutt’altro avviso il MoVimento 5 Stelle con una nota del gruppo Pari Opportunità: “Con la sentenza della Corte Suprema che cancella il diritto all’aborto, gli Stati Uniti compiono un salto indietro di 50 anni. Si tratta, purtroppo, dell’ultima manifestazione di un’inquietante tendenza oscurantista presente non solo negli Stati Uniti ma anche in Europa e in tutto il mondo e che in Italia conosciamo molto bene. Un attacco alla libertà, come l’ha definito Barack Obama, ma anche un attacco alle donne e al diritto all’autodeterminazione”. “Anche in Italia – continuano – purtroppo il diritto all’aborto è sotto attacco: oggi per una donna abortire, cioè esercitare il proprio diritto a ottenere una prestazione sanitaria prevista dallo Stato, è sempre più una corsa a ostacoli, considerando che in alcuni ospedali e consultori la percentuale di medici obiettori è del 100%. Senza dimenticare le numerose regioni governate dal centrodestra dove non sono mancate iniziative volte a limitarne l’accesso”. “Quanto sta accadendo negli Stati Uniti ci ricorda che l’aborto è un diritto su cui è necessario vigilare e bisogna lottare per difenderlo. La legge 194 è una conquista per il Paese, in Italia non permetteremo un ritorno al passato”, concludono.