Gli USA hanno deciso di inviare altri aiuti militari all’Ucraina e Mosca ha avvertito che così “aumenta il pericolo di uno scontro militare diretto” tra la Russia e l’Occidente.
La minaccia proviene da Anatoly Antonov, ambasciatore russo negli Stati Uniti d’America, che ha parlato di “minaccia immediata” per Mosca e definendo gli USA come “partecipanti al conflitto” dopo l’annuncio di altri 625 milioni di dollari in aiuti militari a Kiev.
Queste parole russe sono un tentativo di intimorire gli USA e gli alleati ma celano (malamente) anche le difficoltà che l’esercito di Vladimir Putin sta avendo sul terreno perché le truppe di Volodymyr Zelensky hanno compiuto progressi significativi anche (e soprattutto) in quelle aree che Mosca si è affrettata ad annettere dopo una serie di referendum – farsa. Infatti, il Cremlino non controlla pienamente Donetsk, Luhansk, Kherson e Zaporizhzhia , eppure anche oggi parla di “territori annessi per sempre”.
In una nota, quindi, Antonov ha avvertito che la decisione degli USA “di continuare a fornire armi pesanti al regime di Kiev garantisce solo lo status di Washington come partecipante al conflitto” e ciò comporterà “un prolungato spargimento di sangue e nuove vittime”, per cui “chiediamo a Washington di fermare le sue azioni provocatorie che potrebbero portare a conseguenze più gravi”.
L’avvertimento di Antonov arriva poco dopo che il presidente degli Stati Uniti Joe Biden e la vicepresidente Kamala Harris hanno discusso di un’ulteriore cooperazione militare con Zelensky.
Infine, sul fronte delle sazioni, da registrare che l’Unione Europea ha dato il via libera all’ottavo pacchetto con il tetto al prezzo del petroilio russo.