Dmitry Medvedev, ex presidente della Federazione Russa e oggi vice capo del Consiglio di Sicurezza, ha ricordato, ovviamente con obiettivi minacciosi, che le potenze nucleari non hanno mai perso le guerre da cui dipende il loro destino.
“Le potenze nucleari non hanno perso grandi conflitti da cui dipende il loro destino. Ma questo dovrebbe essere ovvio per qualsiasi persona, anche per un politico occidentale che abbia conservato almeno tracce di cervello”, ha scritto sul suo canale Telegram.
Si tratta di una reazione a quanto detto ieri, mercoledì 18 gennaio, da Olaf Scholz, cancelliere tedesco, al forum di Davos (Svizzera): “Affinché l’aggressione militare finisca in Ucraina, la Russia deve perdere. Pertanto, forniamo in larga quantità armi all’Ucraina continuamente, in stretta comunicazione con i nostri partner”.
E, a proposito dei vertici che si sono riuniti in Svizzera, Medvedev ha detto: “Nessuno di questi poveretti pensa a trarne una conclusione elementare: se una potenza nucleare perde in una guerra convenzionale può provocare lo scoppio di una guerra nucleare”.
Dmitry Peskov, portavoce del Cremlino, ha commentato coì le parole di Medvedev: “Leggete la nostra dottrina nucleare, non c’è alcuna contraddizione”.
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