Una giovane madre ucraina e la sua bambina di appena tre mesi sono morte ieri, sabato 23 aprile, dopo che un missile ha colpito un palazzo residenziale a Odessa. A causa dell’attacco russo, in totale, sono morte 8 persone e 18 i feriti.
La 27enne Valeria Hlodan, giornalista, e la sua piccola Kira si trovano nel loro appartamento. Anche la madre della donna, originaria della Russia, è stata uccisa.
L’attacco è avvenuto il giorno prima della celebrazione della Pasqua ortodossa con il presidente russo Vladimir Putin che ha assistito a una funzione della Cttedrale di Cristo Salvatore a Mosca. Si ritiene che l’esercito del Cremlino abbia usato un bombardiere strategico Tu-95.
Nel suo consueto discorso notturno alla Nazione, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha promesso di trovare e punire i responsabili dell’attacco missilistico su Odessa: “La guerra è cominciata quando quella bambina aveva 1 mese. Riuscite a immaginare cosa stia succedendo? Sono solo stronzi. Non ho altre parole per questo: solo stronzi”. Zelensky ha poi invitato gli ucraini a osservare il coprifuoco e a non partecipare alle funzioni pasquali ortodosse durante la notte: “Ma, a partire dalle 5 del mattino, potete andare in chiesa nelle vostre città”. Zelensky ha rimarcato che “il mondo non vedeva tali barbarie da 80 anni”.
Un totale di sette missili sono stati scagliati su Odessa, due dei quali sono stati abbattuti dalla difesa ucraina, secondo quanto ha annunciato sempre da Zelensky. Il ministero della Difesa russo ha confermato di avere compiuto attacchi sulla città ma ha rivendicato di aver ecolpito un terminal logistico “dove era conservata una larga quantità di armi ricevute dagli Stati Uniti e da Paesi europei”. Ma sono stati colpiti anche due edifici residenziali, in uno dei quali c’erano anche la 27enne, la piccola e la nonna.