Il Nord Stream 2, il gasdotto che, attraverso il Mar Baltico, trasporta direttamente il gas proveniente dalla Russia in Europa occidentale, passando per la Germania, non può andare più avanti. Lo ha affermato Olaf Scholz, cancelliere tedesco, come conseguenza del riconoscimento russo delle repubbliche separatiste del Donbass, nell’Ucraina dell’est.
Scholz ha aggiunto che la comunità internazionale dovrebbe rispondere all’azione “ingiustificata” della Russia e ha elogiato il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, per non aver ceduto alle provocazioni di Mosca.
Per Scholz la Russia ha commesso “una pesante violazione del diritto internazionale“. Sono stati violati “gli accordi di Minsk e anche tutte le intese internazionali che la stessa Russia in passato ha firmato, compreso le intese di Helsinki”. Secondo il cancelliere tedesco, “la sovranità di ogni Paese va rispettata” e ora “dipende dalla comunità internazionale reagire a queste azioni in accordo tra di noi, in modo coeso e ben coordinato. A Mosca viene inviato un chiaro segnale: tali azioni non rimangono senza conseguenze”.
Scholz ha anche anticipato che l’Unione Europea è sul punto di adottare sanzioni “massicce e robuste” contro la Russia. L’obiettivo “è mpedire un’ulteriore escalation e con essa una catastrofe”.
Intanto, la Russia ha riferito che il suo riconoscimento dell’indipendenza per le autoproclamate repubbliche separatiste di Lugansk e Donetsk, si estende al territorio attualmente detenuto dalle forze ucraine.
Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha affermato che la Russia ha riconosciuto l’indipendenza delle due repubbliche “nei confini che esistevano quando hanno proclamato” la loro indipendenza nel 2014.
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