La situazione si fa “sempre più difficile” per gli ucraini nel Donbass, dove la Russia continua ad aumentare la sua potenza di fuoco.
Come riportato da Sergei Gaïdaï, governatore della regione di Lugansk, il Cremlino ha concentrato nell’area le unità ritirate dalla regione di Kharkiv, le milizie dell’assedio di Mariupol, quelle delle repubbliche separatiste di Donetsk e Lugansk, le forze cecene e i rinforzi dalla Siberia e dall’Estremo Oriente russo.
Punto cruciale della battaglia del Donbass è ora Severodonetsk, nella ragione di Lugansk, sotto tiro di Mosca “24 ore al giorno”. Gaïdaï su Telegram ha spiegato: “Stanno usando la tattica della terra bruciata, stanno deliberatamente distruggendo la città” con bombardamenti aerei, lanciarazzi multipli, mortai e carri armati che sparano contro gli edifici. E nella giornata di ieri, domenica 22 maggio, l’esercito ucraino ha annunciato la morte di almeno 7 civili e il ferimento di 8 nei bombardamenti in 45 comuni della regione di Donetsk.
A Severodonetsk, che rischia di diventare come Mariupol, diversi quartieri non sono che un groviglio di lamiere e detriti con molti edifici squarciai dai missili. Centinaia di migliaia di residenti sono fuggiti. Il bilancio delle vittime è sconosciuto ma si teme alto.
Le truppe russe hanno anche colpito nella notte la città di Bilopillya nella regione di Sumy, lanciando missili dalla Russia: 11 case sono state danneggiate ma nessuno è rimasto ucciso. Lo ha riferito Dmytro Zhyvytskyi, il capo militare di Sumy su Telegram “Per tutta la notte il nemico ha sparato sulla pacifica città di Bilopillya e dintorni. I russi hanno sparato missili dal loro territorio e c’è stato un attacco aereo”.
Infine, il bilancio quotidiano ucraino sulle perdite russe: 29.200 soldati dall’inizio della guerra. E ancora: 1293 carri armati, 604 sistemi di artiglieria, 204 aerei, 170 elicotteri e 13 navi.