Il Tribunale di Roma ha deciso di non convalidare i decreti di trattenimento nei confronti di dodici migranti inviati nel centro per i rimpatri di Gjader, in Albania. Secondo i giudici della sezione per i diritti della persona e immigrazione, il trattenimento non è applicabile poiché i Paesi di provenienza, come il Bangladesh e l’Egitto, non possono essere considerati “sicuri”, in linea con quanto stabilito dalla Corte di Giustizia dell’Unione Europea. Questo implica che i migranti abbiano diritto a essere condotti in Italia.

Le motivazioni del tribunale

La decisione del tribunale si basa sulla valutazione del protocollo che equipara le aree albanesi ai punti di frontiera italiani, ma esclude la possibilità di applicare la procedura di frontiera ai migranti provenienti da Paesi considerati non sicuri. Per questo motivo, i giudici hanno stabilito che i migranti debbano essere riportati in Italia, dove potranno presentare nuove richieste di asilo o fare ricorso entro quattordici giorni, nonostante la loro precedente richiesta sia già stata respinta.

Il ritorno in Italia dei migranti

Secondo fonti locali, i dodici migranti che si trovano attualmente nel centro di Gjader in Albania saranno trasferiti domani su una nave della Marina Militare e riportati a Bari. Una volta in Italia, è probabile che saranno condotti in un centro per richiedenti asilo, dove potranno proseguire il loro iter burocratico e legale. Nonostante il respingimento delle loro richieste di asilo, i migranti avranno ancora la possibilità di ricorrere contro la decisione.

La risposta del ministro Piantedosi

Il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, ha reagito duramente alla decisione del Tribunale di Roma, affermando che il governo farà ricorso in tutte le sedi giudiziarie, fino alla Cassazione, per difendere la propria linea di azione. “Noi la battaglia la faremo all’interno dei meccanismi giudiziari”, ha dichiarato il ministro, sottolineando come la questione rientri nell’ambito del diritto internazionale, europeo e nazionale. Piantedosi ha evidenziato che l’obiettivo del governo è accelerare le procedure per i migranti, riducendo tempi che altrimenti potrebbero durare fino a tre anni.

Il commento di Elly Schlein

La segretaria del Partito Democratico, Elly Schlein, ha criticato duramente il governo per la gestione dei migranti in Albania. Aprendo la direzione del PD al Nazareno, Schlein ha sottolineato che il meccanismo di trasferimento dei migranti non era sostenibile sin dall’inizio, come dimostrato dal recente pronunciamento del tribunale. “Dovete smontare tutto e tornare indietro”, ha detto Schlein, aggiungendo che quattro migranti, tra cui due minori e due persone fragili, erano già stati riportati indietro dall’Albania prima della sentenza.

Tajani e il rispetto delle decisioni

Anche il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ha espresso il suo disappunto in merito alla decisione del tribunale. “Io rispetto le decisioni del potere giudiziario”, ha dichiarato Tajani, “ma vorrei che fossero rispettate anche le decisioni del potere esecutivo e legislativo”. Secondo il ministro, il compito della magistratura è applicare le leggi, non interferire con il lavoro del governo, aggiungendo che il potere esecutivo deriva direttamente dal popolo, che ha scelto questo Parlamento e questo governo.