I carabinieri di Piacenza, sotto la direzione della Procura per i minorenni di Bologna, hanno eseguito un provvedimento di fermo per il fidanzato quindicenne di Aurora, la ragazza tredicenne che ha perso la vita il 25 ottobre, precipitando dal palazzo in cui viveva. Il giovane era già indagato a piede libero per omicidio volontario.
In un’intervista all’ANSA, Ettore Maini, avvocato difensore del 15enne, ha espresso il proprio disappunto rispetto a quanto riportato dai media, sostenendo l’importanza della presunzione di innocenza: “L’unica cosa che mi sento di dire è che mi è dispiaciuto leggere notizie che sembrano esprimere già giudizi di responsabilità e colpevolezza. È un problema sociale, ma credo che, a maggior ragione in questa vicenda che coinvolge minorenni, debba valere il principio giuridico della presunzione di innocenza”.
La famiglia di Aurora, assistita dall’avvocato Lorenza Dordoni, ha deciso di presentare una memoria contenente nuovi elementi di prova. Tra i documenti, vi sarebbero testimonianze di amici e conversazioni via chat che, secondo l’avvocato Dordoni, delineerebbero un comportamento ossessivo e disturbante del ragazzo nei confronti della giovane. “Ci sono anche certificati medici”, ha dichiarato l’avvocato Dordoni al Tgr Rai Emilia-Romagna, precisando che saranno presentati al pubblico ministero, l’unico autorizzato a valutare i nuovi elementi e le ipotesi di reato.
Nel frattempo, il dolore per la perdita di Aurora ha coinvolto tutta la comunità scolastica di Piacenza. Questa mattina, davanti al liceo Colombini, compagni e amici si sono radunati per ricordare la giovane con palloncini bianchi, fiori e messaggi d’affetto. Prima dell’inizio delle lezioni, è stato osservato un momento di raccoglimento in memoria di Aurora, un gesto commovente per onorare la sua breve vita e ricordare un’amica scomparsa tragicamente.