Alle due della notte appena trascorsa, quella fra sabato 25 e domenica 26 marzo è tornata l’ora legale in Italia. Avete ricordato di spostare in avanti di un’ora le lancette del vostro orologio? I dispositivi elettronici collegati alla rete si aggiornano automaticamente e anche molti altri non collegati, ma alcuni così come quelli analogici vanno ancora aggiornati a mano.
Le lancette si spostano, dunque, avanti di 60 minuti fino a domenica 29 ottobre. Uno spostamento che avrà ripercussioni anche per le tasche degli italiani visto che il cambio di orario porterà dei risparmi nelle bollette per il minore consumo energetico previsto.
Nei sette mesi in cui sarà in vigore l’ora legale l’Italia risparmierà circa 220 milioni di euro milioni di euro, grazie a un minor consumo di energia elettrica pari a circa 410 milioni di kWh che genererà, inoltre, un rilevante beneficio ambientale, quantificabile nella riduzione di circa 200 mila tonnellate di emissioni di anidride carbonica in atmosfera. A fare i conti è Terna, la società che gestisce la rete di trasmissione nazionale secondo la quale dal dal 2004 al 2022 il nostro Paese ha risparmiato circa 2 miliardi di euro e 10,9 miliardi di kWh di elettricità.
Il beneficio economico stimato per il periodo di ora legale nel 2023 è calcolato considerando che il costo del kWh medio per il ‘cliente domestico tipo in tutela’ (secondo i dati dell’Arera) è, attualmente, pari a circa 53 centesimi di euro al lordo delle imposte. I circa 410 milioni di kWh di minori consumi di elettricità equivalgono al fabbisogno medio annuo di oltre 150 mila famiglie. Dal 2004 al 2022, secondo l’analisi della società guidata da Stefano Donnarumma, il minor consumo di energia elettrica per l’Italia dovuto all’ora legale è stato complessivamente di circa 10,9 miliardi di kWh. I dati in tempo reale sull’esercizio del sistema elettrico nazionale sono, inoltre, consultabili sull’app di Terna disponibile sui principali store.