Ospite di Oggi è un altro giorno, il programma condotto da Serena Bortone su Raiuno, è stato il famoso attore palermitano Tony Sperandeo. Cosa si sono detti è stato riportato da Leggo.it.
L’artista, 68 anni, ha parlato della sua carriera televisiva e cinematografica, nata con La Piovra e seguita con tanti successi, ultimo dei quali con Ficarra e Picone nella serie Netflix Incastrati, ricordando che viene spesso associato ai ruoli da mafioso: “Ho interpretato anche il buono… Si ricordano solo le mie parte da cattivo, ho fatto La squadra… Ho fatto anche il prete in un film con Pieraccioni e in un altro con Marco Risi! Ormai ci sono abituato e non me la prendo, anche perché ormai non me lo dicono quasi più, ma prima ci rimanevo male…”.
Poi, il racconto sulla sua famiglia: “Mia mamma ha 96 anni, ringrazio mia sorella gemella che vive la e se ne occupa, io vivo a Roma per questioni di lavoro. Mio padre è morto quando avevo 17 anni per tumore alla gola e mi sono messo a lavorare. Ho cominciato a fare l’apprendista commesso, poi il rappresentante e alla fine a vendere detersivi. Nel mentre ho iniziato a fare degli spettacoli a teatro, anche in America, e lasciavo alla vendita mia madre…”.
Tony Sperandeo ha anche parlato del suo rapporto con il fumo, fortunatamente concluso: “Ero un fumatore anche io… Sono arrivato a tre pacchetti di sigarette. Un giorno ero a casa e non sono riuscito a respirare per un minuto circa. Mi sono fatto il segno della croce e mi sono affidato a Dio, per fortuna poi il blocco si è come stappato. Dopo poco che ho ricominciato a respirare mi sono andato ad accendere una sigaretta, ma è stata l’ultima perché l’odore mi ha dato così fastidio che l’ho spenta e ora sono sette anni che non ne tocca una“.
Infine, affrontato anche il doloroso tema della scomparsa della moglie, Rita Barbanera: “Succede, è successo e c’è stato anche un distacco, poi risolto, con i miei figli. Siamo contenti di trovarci e vederci, mi preoccupo per loro. Aveva una forte depressione, non siamo riusciti a controllare la situazione. Io lavoravo, partivo…. Ma parliamo di altre cose…”.