Nuove preoccupazioni per chi prende il Reddito di cittadinanza. Da oggi c’è qualche preoccupazione in più da mettere in agenda per i beneficiari che rischiano di perdere il sussidio statale. Il problema non riguarda tutti i percettori che beneficiano della misura ideata e creata per affrontare il disagio dovuta alla mancanza di lavoro in attesa di una nuova sistemazione professionale.
Cosa sta accadendo al reddito di cittadinanza? Se lo chiedono in tanti. In questi giorni soffia qualche incertezza dovuta al cambio di norme e di metodo di calcolo per fanno riattivare calcolatrici e numeri. E che inizia a destare qualche problema a chi ogni mese godeva di un sussidio economico e che ora rischia di vederselo decurtato o perfino eliminato.
Con una circolare di febbraio scorso, l’Istituto nazionale per la previdenza sociale (Inps) ha fatto sapere che considererà le pensioni di invalidità ai fini della determinazione del reddito familiare. Si tratta di una novità assoluta in materia. Questo potrebbe dire che cambiano le carte in tavola, visto che automaticamente ha degli effetti sul valore dell’Isee, determinante per il calcolo delle somme del Reddito di cittadinanza: una somma di fattori che rischia però di far decadere dal diritto al reddito di cittadinanza, oppure di avere una decurtazione importante rispetto al monte complessivo della cifra finora percepita e che ha rappresentato in questi anni una certezza nell’attesa di una nuova occupazione professionale, magari migliore e più stabile.
In precedenza la pensione dell’invalidità non rientrava nei parametri di calcolo del reddito di cittadinanza. In pratica, rischia di avere un effetto negativo essere un percettore d’invalidità. Calcoli alla mano, il danno della perdita del reddito di cittadinanza rischia di essere maggiore rispetto all’aumento recepito dalla pensione d’invalidità.
A parlarne nei giorni scorsi anche qualche sindaco. In particolare, il primo cittadinanza di La Spezia ha scritto al Ministero del Lavoro, sottolineando che “continuano a pervenire richieste di aiuto da parte di persone con invalidità”. Quest’ultime, spiega il sindaco della città ligure, sarebbero “preoccupate dalla variazione dell’importo della rata del Reddito di Cittadinanza o della Pensione di Cittadinanza”.
Sono una trentina di ragazzi e padri di famiglia percettori del reddito di cittadinanza e hanno fondato un’associazione dal nome “RDC”. Si incontrano ogni mattina, cinque giorni alla settimana e vanno a pulire ville, strade e angoli del quartiere Borgo Nuovo di Palermo. “Riceviamo anche molte segnalazioni dai nostri vicini che ci vogliono bene e ci guardano con molta stima”, ha raccontato Francesco Farina, presidente dell’associazione, nel corso dell’ultima puntata di Casa Minutella. “Prima della pandemia lavoravo nella ristorazione, poi con la chiusura dei locali ho perso il posto di lavoro. Una volta che lo Stato ci aiuta, è giusto e doveroso fare la nostra parte, anche per il nostro quartiere stesso. Non ci interessa nient’altro, ci interessa solamente avere delle attrezzature ed essere assicurati. Ci sono dei fondi, chiamati PUC, dati ai Comuni dall’Unione Europea, proprio per permetterci di essere assicurati e comprare delle attrezzature, ma ancora li attendiamo”.