Nella notte dell’attacco alle basi militari statunitensi da parte dell’esercito di Teheran, sono accaduti in Iran due fatti che, se accaduti in altri momenti, non avrebbero destato qualche legittimo sospeso.
TERREMOTO
Innanzitutto, la scossa di terremoto di magnitudo 4.5 della scala Richter in un’area in cui si trova un impianto nucleare. Il sisma è stato registrato dall’USGS, l’Istituto sismologico statunitense che monitora i movimenti tellurici del pianeta, alle 5.50 del mattino locali, 3.50 in Italia. L’epicentro è stato localizzato a 17 chilometri a sudest di Borazjan, ad una profondità di 10 chilometri.
Il terremoto ha colpito un’area a meno di 50 chilometri dall’impianto nucleare iraniano di Bushehr, vicino alla costa del Golfo. Teheran ha affermato che non ci sono state vittime e l’Usgs si è premurata a dire che si è trattato di un «evento naturale» ma, una volta appresa la notizia, in molti hanno temuto un collegamento tra l’azione militare contro gli Stati Uniti d’America e il sisma in una zona così sensibile. Anche perché Donald Trump, negli scorsi giorni, aveva minacciato che avrebbe attaccato i siti nucleari iraniani in caso di ritorsione.
AEREO PRECIPITATO
Nella notte appena trascorsa, poi, un Boeing 737 della Ukraine Airlines, diretto a Kiev, è precipitato al suolo dopo il decollo all’aeroporto internazionale di Teheran Imam-Khomeini. A bordo c’erano 177 persone, tra equipaggio e passeggeri e non è sopravvisuto nessuno.
Immediatamente è stato detto che la causa della catastrofe sarebbe da addebitare a un guasto tecnico. In sintesi, secondo un portavoce del ministero dei Trasporti di Teheran, un incendio si sarebbe sviluppato nei motori e il pilota avrebbe perso il controllo dell’aereo che si è poi schiantato.
Il Boeing 737 precipitato, però, era stato costruito nel 2016 e revisionato appena due giorni prima dell’incidente, il 6 gennaio. Inoltre, nonostante quanto dichiarato da Teheran, l’emittente televisiva al-Hadath, che fa parte del gruppo della saudita al-Arabiya, ha diffuso la notizia che il Boeing sarebbe stato colpito per errore da un missile sparato dai Guardiani della Rivoluzione iraniana, i Pasdaran.
Insomma, si tratta di un giallo vero e proprio e Ursula von der Leyen, presidente della Commissione Europea, ha chiesto che si diano subito risposte riguardo la tragedia e che gli esperti indaghino sulel cause.
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