È arrivata la reazione di Beppe Grillo, co-fondatore del MoVimento 5 Stelle, alla sentenza del Tribunale di Napoli che ha sospeso le due delibere del 3 e del 5 agosto scorso, modificando lo statuto del M5S e facendo decadere l’elezione di Giuseppe Conte come presidente.
Grillo, su Facebook, ha scritto: “A seguito dell’Ordinanza del Tribunale di Napoli VII Sezione Civile in data odierna che ha sospeso, ai sensi dell’art. 23 c.c., le delibere impugnate del MoVimento 5 Stelle del 3 agosto 2021 di modifica dello statuto e del 5 agosto 2021 di nomina del Presidente, ha acquisito reviviscenza lo Statuto approvato il 10 febbraio 2021. Le sentenze si rispettano”.
Grillo ha invitato a “rimanere in silenzio e a non assumere iniziative azzardate prima che ci sia condivisione sulla strada da seguire”. E ancora: “La situazione, non possiamo negarlo, è molto complicata. In questo momento non si possono prendere decisioni avventate. Promuoverò un momento di confronto anche con Giuseppe Conte”.
E Conte, sulla sua pagina Facebook, ha rilanciato il post di Grillo, dopo che ieri sera ha detto che “alle carte bollate rispondiamo con un bagno di democrazia, con la massima trasparenza”.
Sulla vicenda è intervenuto anche Vito Crimi, ex reggente dei Cinque Stelle all’epoca della votazione sul nuovo statuto. In un colloquio con il Corriere della Sera Crimi ha ricordato che “l’8 marzo è fissata l’udienza per le conclusioni nel merito. Dopo 8 mesi dal voto non ci aspettavamo una sospensiva a un mese dal merito”. “Anche alla modifica statutaria del febbraio 2020 non hanno votato gli iscritti da meno di 6 mesi, sulla base di un regolamento del Comitato di garanzia che disciplina le limitazioni della partecipazione alle assemblee, quindi la contestazione mi sembra assurda”, ha sottolineato.
Quindi, non saranno “questioni burocratiche a mettere in dubbio la leadership di Conte” anche perché “se i nuovi iscritti avessero votato si sarebbero espressi in massa per la nuova guida di Conte”. “Io mi sono messo a disposizione. Se serve il mio supporto in quanto reggente all’epoca dei fatti io ci sono, se invece tocca a Grillo, lo farà” perché “in questo momento bisogna lavorare per il futuro del Movimento. Oggi una voce parlava per il M5S e altre voci lavoravano per altro”, ha concluso Crimi.
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