Nonostante il terzo scudetto della storia del Napoli sia solo una questione di pochi giorni, la tensione tra i tifosi e il presidente della società partenopea ha determinato la decisione della prefettura di assegnare una scorta ad Aurelio De Laurentiis.

Nell’ultima partita di campionato in casa contro il Milan i tifosi sono stati in silenzio per protestare contro i prezzi dei biglietti delle curve e l’applicazione rigida delle misure sugli striscioni e le bandiere da portare nello stadio: “Quelli non sono veri tifosi, sono delinquenti ai quali si permette di andare allo stadio – aveva commentato De Laurentiis – Fin quando non si prende la legge della Thatcher e la si porta in Italia, avremo sempre questi problemi”.

Tuttavia, pare esserci un riavvicinamento tra le parti e già con il Verona ci potrebbe essere il via libera per striscioni e bandiere. A fare da mediatore il tecnico Luciano Spalletti che, in questi giorni, ha più volte rivolto appelli per trovare un accordo.

“Il nostro calcio è alla frutta”

Alfredo Antoniozzi, vicecapogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, ha affermato: “Se il presidente del Napoli che vince il suo terzo scudetto dopo gli anni di Maradona ed è in corsa per arrivare in fondo nella Champions finisce sotto scorta significa che il nostro calcio è alla frutta. Dispiace che una città meravigliosa come Napoli, che ha problemi seri, debba registrare questi comportamenti che squalificano tutto il mondo calcistico nazionale. Esprimo la mia solidarietà al presidente De Laurentiis e alla sua famiglia”.