Tensione in Corsica.
Nonostante gli appelli alla calma lanciati da molti esponenti politici dell’isola, la manifestazione che si è svolta ieri, domenica 13 marzo, a Bastia, a sostegno di Yvan Colonna (attivista indipendentisca, condannato all’ergastolo per l’omicidio del prefetto Claude Érignac nel 1998, aggredito in carcere e in gravissime condizioni in ospedale), e che ha radunato circa 7mila persone secondo la polizia e tra i 10 e 12mila secondo gli organizzatori, è degenerata in atti violenti davanti alla prefettura.
Come riportato su LeFigaro.fr, il corteo, partito dalle 15 dal tribunale di Bastia, aveva in testa studenti che hanno gridato “Statu francese assassinu” (Stato francese assassino) e altro come “Libertà” o “merda francese“.
Quando i manifestanti sono arrivati davanti alla Prefettura, alcune dozzine di uomini, incappucciati, con borse piene di molotov, hanno cominciato a lanciarle e la polizia ha risposto con i gas lacrimogeni. Gli scontri, poi, si sono estesi nelle strade adiacenti alla prefettura e il centro di finanza pubblica è stato dato alle fiamme. Secondo un bilancio diffuso dalle autorità a fine giornata, ci sono stati 67 feriti, di cui 44 agenti di polizia. Sempre secondo la prefettura, i poliziotti sarebbero stati bersaglio di colpi di fucile a pallini.
Visto quanto successo, oggi è prevista la visita del ministro dell’Interno francese, Gérald Darmanin, che intende “aprire un ciclo di discussioni con i rappresentanti e le forze vive dell’isola”, secondo un comunicato. La risposta positiva del governo alle “richieste dei rappresentanti corsi sul futuro istituzionale, economico, sociale o culturale” dell’isola sono state prese in considerazione, soprattutto “quelle del presidente del Consiglio esecutivo, Gilles Simeoni”, un ex indipendentista eletto rappresentante dell’isola che chiede lo statuto speciale autonomo.
Venerdì scorso, infine, il primo ministro Jean Castex ha tentato di disinnescare la tensione annunciando la fine dello statuto di “detenuto particolarmente segnalato” per altri due indipendentisti in carcere, Pierre Alessandri e Alain Ferrandi, un provvedimento che facilita la concessione dell’avvicinamento in un carcere dell’isola. Fonte della Foto.
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