Ieri sera, domenica 19 marzo, si è verificata un’esplosione nel quartiere Tamburi di Taranto, durante la festa di San Giuseppe, che ha provocato diversi feriti, alcuni dei quali in modo grave. Coinvolti anche dei minorenni. La deflagrazione è avvenuta nei pressi di un falò abusivo, mentre un giovane stava appiccando il fuoco alla catasta.
L’incidente ha provocato scene di panico e terrore. Altri feriti si sono registrati al quartiere San Paolo a causa di alcuni petardi. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco, carabinieri e polizia, insieme agli operatori del 118. Ci sono stati dei feriti che si sono presentati autonomamente all’ospedale Santissima Annunziata perché accusavano malori e bruciori. Tutti i feriti, comunque, sono stati dimessi dopo le cure del caso.
Cosa è emerso dalle indagini?
Le indagini della Polizia hanno permesso di identificare e denunciare tre persone. A differenza della prima ipotesi, secondo cui l’esplosione sarebbe stata causata da una bombola di gas o da una tanica di benzina presente nella catasta di legno – fatta di vecchi mobili, porte di appartamento e pedane per il deposito merci – è emerso che a causare l’esplosione sono stati residui di benzina e alcol usati per accelerare l’accensione del falò.
Nel corso degli ultimi giorni, la Polizia locale e gli operatori della società municipalizzata Kyma Ambiente avevano sequestrato molto materiale (e inquinante) accatastato abusivamente in vista della festa di San Giuseppe. Proprio nel quartiere San Paolo, un camion dell’azienda di igiene urbana era stato danneggiato pesantemente, mediante la foratura di uno degli pneumatici, mentre un’auto del corpo dei vigili urbani era stata raggiunta da una ‘sassaiola’ che ha distrutto il lunotto posteriore.
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