Il ministero della Difesa di Taipei ha riferito che, nelle ultime 24 ore, le forze armate di Taiwan hanno rilevato 70 aerei e 11 navi da guerra cinesi che si sono mosse attorno all’isola.
Ciò sta avvenendo nel terzo e ultimo giorno di “manovre congiunte per affilare la spada” annunciate dal Comando del teatro orientale dell’Esercito popolare di liberazione cinese.
Dei 35 aerei che hanno attraversato la linea mediana dello Stretto di Taiwan e raggiunto l’area di identificazione di difesa aerea, a sudovest e sudest di Taiwan, quattro erano J-15.
La Cina, dal canto suo, ha riferito che i suoi jet da combattimento dotati “di armi reali” hanno condotto “attacchi simulati” vicino a Taiwan nell’ambito di operazioni che, impegnando anche la portaerei Shandong, hanno testato “un blocco intorno all’isola”.
La reazione degli USA
La Us Navy ha confermato che il suo cacciatorpediniere missilistico USS Milius ha condotto oggi una missione per difendere i diritti e le libertà di navigazione nel mar Cinese meridionale, vicino alle Isole Spratly, che sono rivendicate dalla Cina.
La Marina degli Stati Uniti ha dichiarato che l’operazione del cacciatorpediniere è stata condotta in conformità con il diritto internazionale.
La Cina, però, ha condannato l’intrusione “illegale” della nave da guerra statunitense: “Il cacciatorpediniere missilistico USS Milius si è introdotto illegalmente nelle acque adiacenti al Meiji Reef nelle isole cinesi di Nansha, senza l’approvazione del governo cinese”, ha dichiarato un portavoce dell’esercito, aggiungendo che l’aeronautica di Pechino “ha sorvegliato la nave”.
“Indipendenza e pace di Taiwan si escludono a vicenda”
Pechino ha anche avvertito che “l’indipendenza e la pace di Taiwan” sono scenari “che si escludono a vicenda”.
Lo ha detto il portavoce del ministero degli Esteri Wang Wenbin secondo cui “le esercitazioni congiunte per affilare la spada” dell’Esercito popolare di liberazione cinese rappresentano “un severo monito per le forze secessioniste di Taiwan e la loro collusione con forze esterne”, nonché “azioni necessarie per salvaguardare la sovranità nazionale e l’integrità territoriale”. Pechino considera Taipei parte “inalienabile” del suo territorio.
Il Giappone mobilita gli aerei da combattimento
Il Giappone ha annunciato di aver mobilitato aerei da combattimento negli ultimi giorni a causa delle manovre aeree navali cinesi intorno a Taiwan. Lo stato maggiore giapponese ha fatto sapere di aver osservato da venerdì la portaerei Shandong e diverse altre navi da guerra cinesi in un’area compresa tra 230 e 430 chilometri a sud dell’isola giapponese di Miyako. Tokyo, come reazione, ha mobilitato due gruppi di scorta per la missione di sorveglianza e ha dispiegato “aerei da combattimento della forza aerea di autodifesa”.
Commenta con Facebook