Proroga al 31 dicembre 2023 e forte ampliamento del raggio d’azione del superbonus del 110 per cento. È quello che chiedono 106 deputati che hanno sottoscritto in versione bipartisan l’emendamento al Ddl di bilancio all’esame della Camera. Il correttivo rappresenta una sorta di linea guida per il Governo. Le indicazioni dei 106 deputati richiedono oltre 7 miliardi di euro di risorse per garantire le coperture che potrebbero arrivare dal recovery fund.
Nel correttivo presentato alla Camera sul superbonus, viene rappresentata una chiara indicazione sulle modifiche da introdurre all’intera disciplina. Modifiche che, oltre a prorogare al 31 dicembre la validità delle agevolazioni fiscali potenziate sia per interventi enegertici sia per quelli antisismici, prevedono un ampliamento dell’ambito di applicazione. A partire dall’estensione del 110% alle unità immobiliari non residenziali, purché sempre possedute da privati. Oltre ai condomini si punterebbe ad estendere il 110% anche agli immobili in cui almeno il 40% del condominio sia composto da unità immobiliari con destinazione d’uso residenziale, e dagli edifici composti da due o più unità immobiliari distintamente accatastate, anche se posseduti da un unico proprietario o in comproprietà tra più soggetti, fino ad un massimo di 4 unità immobiliari.
Altra estensione riguarderebbe i lavori di cablaggio. Mentre per ritenersi «funzionalmente indipendente» un immobile, sempre secondo la modifica proposta alla Camera, dovrà essere dotato di «almeno una delle installazioni o di manufatti di qualunque genere, quali impianti per l’acqua, per il gas, per l’energia elettrica, per il riscaldamento, di proprietà esclusiva» dell’unità, e non di tutti come prevedono oggi le regole del 110%