Un devastante attacco missilistico a Sumy, in Ucraina, provoca decine di vittime. Le parole di Donald Trump e le reazioni globali al centro della scena.
Ieri, 13 aprile, la città di Sumy, nel nord-est dell’Ucraina, si preparava a celebrare la Domenica delle Palme, un momento di riflessione e unità per molti. Ma alle 10:15, due missili balistici russi hanno squarciato il cielo, colpendo il cuore della città e trasformando una giornata sacra in una scena di devastazione. Secondo le autorità ucraine, l’attacco ha causato almeno 34 morti, tra cui due bambini, e oltre 120 feriti, di cui 15 minori.
Il sindaco di Sumy, Artem Kobzar, ha denunciato l’orrore: “Il nemico ha di nuovo colpito i civili. Ci sono molti morti”. Le immagini diffuse mostrano sacchi per cadaveri allineati lungo le strade e corpi avvolti in coperte di alluminio tra le macerie.
La condanna internazionale e il peso del diritto internazionale
L’attacco ha suscitato un’ondata di indignazione globale. Il segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres, ha dichiarato in un post su X: “Sono profondamente allarmato dall’attacco missilistico russo di domenica a Sumy. Gli attacchi contro civili sono vietati dal diritto internazionale e devono cessare immediatamente”. Guterres ha rinnovato il suo appello per un cessate il fuoco duraturo, sottolineando la necessità di una pace che rispetti “la sovranità, l’indipendenza e l’integrità territoriale dell’Ucraina”. Simili condanne sono arrivate da leader europei, tra cui la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, che ha definito il raid “barbaro” e ha invocato “misure forti per imporre un cessate il fuoco”. Anche la premier italiana Giorgia Meloni ha espresso una ferma condanna, descrivendo l’attacco come “orribile e vile” e sottolineando che “contraddice ogni reale impegno di pace”.
Le parole di Trump: un “errore” che divide
Al centro del dibattito internazionale c’è la reazione del presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, che ha definito l’attacco “una cosa orribile”. Parlando ai giornalisti a bordo dell’Air Force One, Trump ha aggiunto: “Mi è stato detto che hanno commesso un errore. Ma penso che sia una cosa orribile”. Alla richiesta di chiarimenti su chi avesse commesso l’errore, ha risposto evasivamente: “Dovrete chiederlo a loro”. Le sue parole hanno suscitato reazioni contrastanti. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha invitato Trump a visitare l’Ucraina per “constatare di persona la devastazione” causata dagli attacchi russi. In un’intervista alla CBS, Zelensky ha dichiarato: “Prima di qualsiasi decisione, di qualsiasi tipo di negoziazione, venga a vedere persone, civili, soldati, ospedali, chiese, bambini distrutti o morti. Così capirà cosa ha fatto Putin”.
La Casa Bianca e la spinta per i negoziati
La Casa Bianca ha colto l’occasione per ribadire la necessità di colloqui di pace. Il portavoce del Consiglio per la Sicurezza Nazionale, Brian Hughes, ha affermato: “L’attacco missilistico di oggi su Sumy è un chiaro e duro promemoria del perché gli sforzi del presidente Donald Trump per cercare di porre fine a questa terribile guerra arrivano in un momento cruciale”. La dichiarazione, che non attribuisce esplicitamente la responsabilità alla Russia, sembra rispondere indirettamente alle parole di Zelensky, senza mai citarlo.
Il punto di vista italiano: Tajani
Il ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani, ha offerto una prospettiva più netta. Commentando le parole di Trump sull’“errore”, Tajani ha dichiarato: “Non so di cosa si sia trattato a Sumy, ma i russi non hanno fatto ‘un errore’ quando hanno deciso di invadere l’Ucraina, violando qualsiasi regola del diritto internazionale. Quando si fa una guerra e si scatenano attacchi di questo tipo, ci possono stare pure gli errori, ma sono inaccettabili perché rientrano in una strategia complessiva”. Tajani ha aggiunto che l’Ucraina si è mostrata disposta al dialogo, mentre la Russia “continua ad aggredire e a voler prolungare una guerra che ha provocato”. Secondo il ministro, l’attacco di Sumy è “inaccettabile perché parte di un’aggressione a un paese libero e indipendente”.
Un attacco deliberato? Le accuse ucraine
Le autorità ucraine hanno respinto l’idea di un errore. Andriy Kovalenko, capo del Centro per la lotta alla disinformazione del Consiglio nazionale di difesa e sicurezza ucraino, ha sottolineato che l’attacco è stato “deliberatamente lanciato la Domenica delle Palme per provocare numerose vittime”. Il capo dell’intelligence militare ucraina, Kyrylo Budanov, ha accusato due brigate missilistiche russe di aver utilizzato missili balistici Iskander-M/KN-23, alcuni dotati di munizioni a grappolo, progettate per massimizzare il danno contro i civili. Zelensky ha definito l’attacco un atto di “terrorismo”, scrivendo su Telegram: “La Russia va trattata come merita un terrorista. È necessaria una forte risposta mondiale”.
Commenta con Facebook