SOS Méditerranée ha riferito che decine di migranti sono dispersi, e si teme siano morti, nel naufragio di un gommone al largo delle coste della Libia.
Stando a quanto riportato dall’equipaggio della Ocean Viking, 130 persone erano a bordo di un gommone che aveva tentato la traversata in condizioni di mare proibitive e di cui si sono perse le tracce a nord-est di Tripoli. Tredici cadaveri sono stati finora avvistati in mare ma non è stato possibile recuperarli.
Luisa Albera, coordinatrice di Ricerca e Soccorso a bordo della Ocean Viking, ha affermato che «dopo ore di ricerca, la nostra peggiore paura si è avverata. L’equipaggio della Ocean Viking ha dovuto assistere alle devastanti conseguenze del naufragio di un gommone a nord-est di Tripoli. Mercoledì mattina era scattato l’allarme rispetto a questa stessa imbarcazione con circa 130 persone a bordo».
E ancora: «In assenza di un coordinamento efficace da parte dello Stato tre navi mercantili e la Ocean Viking hanno cooperato per organizzare la ricerca in condizioni di mare estremamente difficili. Oggi, mentre cercavamo senza sosta, nella totale mancanza di supporto dalle autorità marittime competenti, tre cadaveri sono stati avvistati in acqua dalla nave mercantile My Rose. Un aereo di Frontex ha individuato poco dopo il relitto di un gommone. Dal momento in cui siamo arrivati sul posto oggi non abbiamo trovato nessun sopravvissuto, ma abbiamo visto almeno dieci corpi nelle vicinanze del relitto. Abbiamo il cuore spezzato».
Barbara Pollastrini, deputata e coordinatrice dell’area Diritti dell’Ufficio di Presidenza del Pd alla Camera, ha affermato: «Lasciati morire mentre tendono la mano per la salvezza, ancora una tragedia che interroga coscienze, governi e istituzioni. Esseri umani trattati come merce e relitti. Non è perdonabile ogni rimozione a partire dai rapporti con la Libia e con l’Europa».
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