“Già dal febbraio scorso eravamo convinti che Nello Musumeci fosse il candidato migliore e che quella siciliana fosse la partita vera che il centrodestra doveva giocare nel migliore dei modi”. Esordisce così, chiaramente, Stefano Parisi, leader di ‘Energia per l’Italia’, che volendone portare un bel po’ anche a queste latitudini, di energie, parlando con BlogSicilia non ha nascosto la propria soddisfazione una volta ufficializzata la candidatura dell’ex Presidente della Provincia di Catania Governatore a dell’Isola per il centrodestra.
Un centrodestra ‘ri-unito’, Parisi?
“Finalmente. Solo un centrodestra davvero unito è l’unica forza in grado di fermare i cinque stelle in Sicilia. Il centrosinistra infatti mi sembra in condizioni piuttosto critiche dopo i cinque anni di Crocetta”.
Il lavoro non è certo mancato per rinsaldare la coalizione
“Abbiamo lavorato con tenacia e testardaggine sull’unita’ del centrodestra su Nello Musumeci. Esserci riusciti e’ un risultato molto importante”.
La Sicilia come esempio tangibile del centrodestra che sarà anche a livello nazionale?
“Certo. E’ la prova che il centrodestra può essere unito con chiarezza senza forze politiche che stanno un po’ qua e un po’ la’. Un po’ a sinistra un po’ a destra”.
Ogni riferimento ad AP e’ puramente casuale?
“La chiarezza che e’ stata fatta attorno alla vicenda Alfano credo sia un altro elemento molto importante di questo primo settembre a Palermo. Avevamo infatti perso due mesi a rincorrere una forza politica che era contemporaneamente al governo con Crocetta e con il Pd a livello nazionale. Credo che questo tipo di ambiguità faccia molto male ad un centrodestra che non ha bisogno,appunto, di un centro ‘ambiguo’. Ha bisogno di dare un messaggio chiaro agli italiani: siamo pronti ad essere l’alternativa a Renzi e siamo pronti a fermare i pentastellati”.
Per qualcuno, però, questo centrodestra sarebbe schiacciato su posizioni un po’ più ‘salviniane’, ‘destrorse’. In Sicilia ora c’è l’esempio Musumeci.
“Musumeci, ricordo, non e’ il candidato di Fratelli d’Italia ma il candidato di tante forze politiche e di ampi settori di Forza Italia. La vera questione e’ che Nello dovrà rappresentare la vera discontinuità non solo con Crocetta ma anche con le precedenti esperienze del centrodestra. Il centrodestra ha perso gran parte del suo consenso siciliano che ora deve recuperare con Musumeci”.
In che modo, Parisi?
“La vera sfida sarà avere un Musumeci libero di fare la sua campagna elettorale, la sua giunta, le sue proposte per la Regione e di riconquistare la fiducia di quei tanti siciliani che votavano centrodestra ma che hanno smesso di farlo rivolgendosi al M5S o rifugiandosi anche nell’astensione ma che oggi possono di nuovo tornare a votare una forza di centrodestra nuova, rinnovata nei programmi e nelle persone”.
Nella terra del ’61-0′ come si fa a ‘riconvincere’ i siciliani?
“Bisogna, come detto, lasciare libero Musumeci. Lui ha delle ‘striature’ grilline, ha una componente di onestà, di legalità, di qualità della politica ma non è antipolitica”.
Parisi, infine, vincendo in Sicilia il centrodestra si aprirebbe la strada per un successo alle politiche?
“Si. Sono convinto che se il centrodestra vince in Sicilia prenota la vittoria nazionale”.
Ultimissima. Ha sentito Berlusconi di recente?
“No non l’ho sentito. Ma sono molto contento che abbia rinunciato a dividere il centrodestra che in Sicilia si e’ poi riunito su Musumeci grazie ad un atto di grande responsabilità e generosità che Berlusconi ha fatto verso la Sicilia”.
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