Lo Stato di Emergenza prorogato fino al 31 ottobre. Lo ha annunciato al Senato il premier Giuseppe Conte.
«Pur in assenza del vincolo normativo desidero condividere con il Parlamento la decisione» dello Stato di Emergenza, ha detto il presidente del Consiglio, ricordando il «vaglio positivo della Corte Costituzionale» sulle disposizioni che prevedono la proroga, «una facoltà espressamente prevista dalla legge, attivabile ogni qual volta si renda necessaria la prosecuzione degli interventi».
Si tratta di un’ipotesi che, come detto da Conte, «si verifica quasi sempre: dal 2014 154 dichiarazioni e ben 84 sono state le proroghe». Lo Stato di Emergenza è necessario, secondo il Premier, perché «costituisce il presupposto per una serie di poteri e facoltà per affrontare con efficacia e tempestività le situazioni emergenziali in atto. Il principale strumento è quello di ordinanza, di cui gode la Protezione Civile: senza lo stato d’emergenza non potrebbero essere attuate con analoga speditezza» perché «consente di deliberare in deroga delle leggi vigenti».
La pandemia, ha ricordato Conte, «è ancora presente» e «sarebbe incongruo sospendere bruscamente l’efficacia delle misure sin quando non si siano conclusi gli interventi» adottati in virtù dello stato d’emergenza «e si sia tornati ad un tollerabile grado di normalità. Se è vero per eventi che si esauriscano una volta per tutte, un terremoto, lo è ancora di più per una pandemia che non è un fatto puntuale ma è un processo in continua e imprevedibile evoluzione e ancora oggi seppure in misura contenuta è ancora presente».
«Tra le misure che perderebbero efficacia» con la fine dello stato di emergenza «c’è anche il noleggio di navi per la sorveglianza sanitaria dei migranti e non sfugge a nessuno di quanto sia attuale il ricorso a questo strumento per un ordinato svolgimento della quarantena per la tutela della sanità pubblica», ha spiegato Conte.
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