L'Imam di Bologna, Zulfiqar Khan, espulso per motivi di sicurezza dello Stato

“Sostiene Hamas e Jihad”, espulso l’imam di Bologna

L’imam Zulfiqar Khan, cittadino pachistano di 54 anni e leader della moschea di via Jacopo di Paolo a Bologna, è stato espulso dal territorio italiano per motivi di sicurezza dello Stato. Il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, ha firmato il decreto di allontanamento dopo aver evidenziato il crescente fanatismo ideologico dell’Imam e la sua propensione verso posizioni radicali di matrice islamica. Tra i punti principali del decreto vi è il sostegno di Khan al gruppo terroristico Hamas e l’esaltazione del martirio nel conflitto israelo-palestinese.

Contatti con ambienti radicali e retorica estremista

Il decreto del ministro sottolinea che Khan ha mostrato un forte risentimento antioccidentale, antisemita, e una retorica omofoba e antifemminista. In diverse occasioni, l’Imam avrebbe giustificato la resistenza contro lo Stato, esortando i fedeli musulmani a rifiutare il pagamento dei tributi. Inoltre, avrebbe descritto l’omosessualità come una “malattia da curare”. Khan è stato anche associato a individui coinvolti in indagini su ambienti ultra-radicali islamici, con la capacità di facilitare l’infiltrazione di gruppi para-terroristici sul territorio bolognese.

Espulsione e divieto di rientro

Secondo quanto riportato nel decreto, la decisione di espulsione è stata presa per garantire la protezione della collettività e prevenire attività di matrice terroristica. Khan, che era in Italia dal 1995 con un regolare permesso di soggiorno, vedrà ora revocato il suo permesso e non potrà rientrare nel territorio italiano né nell’area Schengen per un periodo di 10 anni.

Leggi anche

Guerra Israele – Hamas, USA propone il cessate il fuoco, le ultime sui negoziati

Leggi l'articolo completo