Ieri, domenica 12 marzo, a San Pietro di Berbenno, in Valtellina, due giovani, un quindicenne e un diciassettenne provenienti da Sondrio, sono stati travolti e uccisi da un treno in corsa.
I ragazzi, uno di origine sudamericana e l’altro del Kosovo, avevano trascorso il pomeriggio di domenica in un luna park e, per tornare a casa, avrebbero dovuto prendere il treno. Invece di attraversare i binari utilizzando il sottopasso (e così hanno fatto gli altri amici che erano con loro), situato a poco più di 50 metri di distanza dal loro punto di partenza, i giovani hanno deciso di scavalcare un muretto, forse per un banale gioco.
Il treno, diretto a Milano, a una velocità 100 chilometri orari senza fermarsi nella stazione locale, non ha potuto evitare l’impatto con i due ragazzi e si è fermato qualche centinaio di metri più avanti. L’incidente è avvenuto poco prima delle 18. La circolazione ferroviaria sulla linea era stata interrotta con l’istituzione di bus tra Morbegno e Sondrio.
La Procura di Sondrio ha disposto il sequestro del treno. Gli accertamenti, coordinati dal procuratore Piero Basilone Basilone e dal sostituto Chiara Costagliola, dovranno chiarire, tra l’altro, la velocità di marcia del regionale Tirano-Milano al momento dell’impatto con i due giovani. Sui loro corpi è stata disposta l’autopsia che sarà eseguita nei prossimi giorni.
“Due vite ancora da vivere spente così, che tragedia. Una preghiera per loro, le più profonde condoglianze alle loro famiglie”. Così su Instagram il vice premier Matteo Salvini ha espresso il cordoglio per quanto successo.