Una studentessa francese di 15 anni, di cui è stato reso noto solo il nome: Tiffenn, è morta dopo che il suo smartphone è caduto nella vasca da bagno mentre lo stava caricando.
La 15enne è stata portata d’urgenza in ospedale, a Marsiglia, domenica scorsa, 9 febbraio, di pomeriggio, ma ogni tentativo di rianimarla è stato inutile.
Stando a quanto riportato da France Bleu, Tiffenn aveva inserito il caricabatteria dello smartphone in una prolunga ma il dispositivo le è caduto sul petto mentre era immersa nell’acqua.
Il padre di Tiffenn, Serge, ha parlato con BFM TV e ha detto: «Ho tre figli, ogni giorno dico di non portare il telefono in bagno. L’abbiamo chiamata, nessuna risposta. Abbiamo aperto la porta per entrare. Tiffenn era sdraiata nella vasca, lo smartphone era nell’acqua e abbiamo scoperto che il caricabatterie era collegato a una presa del bagno. Non siamo riusciti a rianimarla». L’uomo adesso si è appellato alle aziende produttrici affinché la tragedia che ha colpito sua figlia possa non accadere più: «Oggi siamo in grado di fare molte cose. Perché non si mette qualcosa che faccia scattare un allarme non appena il telefonino entra in contatto con l’acqua così da interrompere il passaggio della corrente?».
Serge ha poi parlato della presenza in commercio dei caricabatterie ‘non ufficiali’, più economici ma che non soddisfano i requisiti standard di sicurezza: «Un caricabatterie costa 15 – 20 euro ed è un prezzo enorme per un adolescente. Quindi, i giovani optano per quelli che costano 4 – 5 euro. Ma questi caricabatterie non dovrebbero essere sul mercato. Tiffenn è morta per questo».
«È in corso un’indagine di polizia ma quello che dico a tutti è: attenzione», ha concluso il padre della ragazza.
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