Giuseppe Conte, già presidente del Consiglio dei Ministri per due volte (giusto ricordarlo), ha scelto di non partecipare ai funerali di Stato di Silvio Berlusconi. Al contrario di quanto deciso, ad esempio, dalla segretaria del PD Elly Schlein, in abito nero per l’occasione, con al seguito gente del calibro di Piero Fassino, Francesco Boccia…
Persino Rosy Bindi, che ieri ha fatto discutere per la sua posizione contro la proclamazione del lutto nazionale, ha criticato la scelta del presidente del MoVimento 5 Stelle: “Io ritengo che chi ha un ruolo politico e parlamentare dovrebbe partecipare ai funerali perché il saluto, la preghiera, non si deve negare a nessuno. Approfitto per dire una cosa che forse non è stata compresa: di fronte alla morte, ma anche alle tante malattie di questi anni e alla debolezza, io ho provato una sincera pietà nei suoi confronti. Il dolore e la morte ci rendono tutti uguali”.
In attesa che Conti spieghi su Facebook (dice che domani pubblicherà un post perché “oggi è il giorno del silenzio”) le motivazioni della sua mancata partecipazioni alle esequie di chi, come lui, ha governato il Paese (e per tre volte), l’ex pentastellato Giancarlo Cancelleri, oggi forzista, contattato dall’Adnkronos non è stato affatto tenero: “Chi mette davanti alla morte di un uomo, al dolore della sua famiglia e al rispetto che dovremmo tutti portare in questi momenti, la convenienza politica commette solo sciacallaggio morale“. Per il siciliano, inoltre, Conte “dimentica, fra l’altro, che dovrebbe sentire anche il dovere istituzionale di rappresentare la sua comunità”.
Inoltre, c’è anche un distinguo all’interno del M5S: Francesco Castiello, senatore 80enne, ha affermato che “davanti alla morte ci si toglie il cappello”, per cui sarebbe andato ai funerali di Berlusconi, anche se “con molta riluttanza” perché è scomparso “un protagonista del nostro tempo, anche se molto discusso”.
Ovviamente, però, tutto il Movimento conferma la bontà dell’assenza di Conte, come nel caso di Stefania Ascari, deputata: “Un’intera settimana di lutto nazionale mi sembra esagerata, come la beatificazione che è stata fatta di Silvio Berlusconi. Rispetto la sofferenza di Forza Italia, rispetto i familiari, a cui va il massimo supporto. Ma questo non vuol dire dimenticare nella memoria collettiva quelle che sono state le situazioni in cui Berlusconi ha messo questo Paese: leggi ad personam, reati, corruzione, e soprattutto un totale cambiamento culturale, in cui è stato messo come prassi che tutto è in vendita. E ancora oggi ne paghiamo le conseguenze”. Inoltre, “è stata in realtà una scelta di partito e soprattutto una scelta dettata dal fatto che c’è una memoria che non può essere cancellata”.
Eppure, era il 13 giugno 1984 quando Giorgio Almirante, segretario del Movimento Sociale Italiano, si presentò ai funerali di Enrico Berlinguer, ‘collega’ del Partito Comunista Italiano, avversario di una vita. Altri tempi, altra politica…
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