Vittorio Sgarbi, ospite ieri di Io e Te, il programma di Rai 1 condotto da Pierluigi Diaco, non è riuscito a trattenere le lacrime, ricordando la morte del filosofo Giulio Giorello.
Il critico d’arte e politico, infatti, ha detto con le lacrime agli occhi: «Ieri (l’altro ieri, n.d.r.) è morto Giulio Giorello, un amico. Era stato ricoverato per covid, poi era stato dimesso. Ma forse ha aggravato le sue condizioni».
E ancora: «È vero che anche io appartengo a quelle persone mature che si comportano sempre come ragazzi, ma in lui era veramente una dimensione quasi… insomma, non doveva morire».
Sgarbi, 68 anni, ha anche raccontato quando è stato colpito da un infarto: «Ho avuto l’intuizione di andare dal medico più vicino. Mi hanno detto che se avessi aspettato un’altra mezz’ora sarei morto. Dopo l’intervento, ho scritto subito un articolo d’arte per il Corriere della Sera e il caporedattore mi ha risposto: ‘Ma non eri morto?’. Mi vennero a trovare un sacco di persone, da Stefano Bonaccini a Silvio Berlusconi, era diventata una festa. Una volta superato il pericolo, non bisogna fare le vittime».
C’è stato anche un ‘siparietto’ tra Diaco e Sgarbi quando i due si sono alzati per raggiungere i maxi schermi per parlare del cenacolo di Leonardo da Vinci. Diaco ha detto: «Poco fa tu ti sei avvicinato a me, ci siamo sfiorati, ci saranno tantissime polemiche perché non abbiamo rispettato le misure di sicurezza. Come ci giustifichiamo col pubblico?». E Sgarbi: «Il medico di Berlusconi, Zangrillo, ha detto “il virus è clinicamente estinto”. Io cito Zangrillo».
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