Il proprietario preferisce chiamarla “sala giochi” anche se le somiglianze con una casa d’appuntamenti sono più d’una. Le “professioniste” sono tutte di plastica e, per passare un’ora in loro compagnia si devono pagare 87 euro.
Joaquim Lousquy, 28 anni e una laurea in marketing, proprietario di Xdells, ha già rivenduto il concept ad una quindicina di società in franchising che apriranno nei prossimi mesi tra la Francia e l’Italia, in provincia di Milano.
“Le bambole, vengono lavate con acqua e sapone dopo ogni passaggio- racconta Joaquim a Vanity Fair – sterilizzate con una soluzione idro-alcolica e infine spruzzate con uno spray speciale, che lascia questa specie di polverina», perché, ci tiene a sottolineare, “l’igiene è la prima regola”.
Le “stanze per i giochi” sono tutte molto curate, insonorizzate ed arredate con elementi futuristici. Unica particolarità sono i letti bassi perché “le bambole sono pesanti e non si spostano da sole: è necessario mettersi alla loro altezza”. E l’uso del preservativo è obbligatorio.
“Nei prossimi anni – prevede Joaquim – le sexdoll aumenteranno a dismisura, anche nella versione maschile, che sarà a disposizione nel mio spazio dalle prossime settimane”. La nuova frontiera del sesso sarà la plastica?